La prima gara prestagionale di Houston Rockets e Oklahoma City Thunder si è disputata la scorsa notte, al BOK Center di Tulsa, con i texani di Mike D'Antoni vincitori al termine di una prestazione sotto controllo. Le luci dei riflettori erano puntate tutti sui nuovi arrivati nelle due franchigie: Chris Paul da una parte, Carmelo Anthony e Paul George dall'altra. L'ha spuntata Houston, squadra apparsa più rodata e con un passatore in più in campo come CP3, mentre i Thunder andranno ovviamente rivisti con Russell Westbrook a disposizione (out in questo inizio di preseason, come i compagni Alex Abrines e Patrick Patterson).

Interessante la prova di Chris Paul. L'ex playmaker dei Los Angeles Clippers dovrà dimostrare di adattarsi a un nuovo sistema di gioco, non tanto e non solo per il "corri e tira" di ispirazione d'antoniana, quanto per l'obbligata condivisione della palla con l'altra stella James Harden. A Tulsa è parso ancora una volta il Barba avere le chiavi dell'attacco dei Rockets, ma Paul ha impressionato per la capacità di inserirsi con apparente naturalezza nel ruolo di facilitatore. Spesso in angolo, CP3 ha segnato dall'arco, ma in altri casi ha anche messo palla per terra per riaprire ancora per i tiratori, tra cui i vari Ariza, Gordon e Anderson. Tutto molto naturale, secondo l'ex leader di Lob City: "Ho giocato davvero tanto insieme a Harden durante tutta l'estate - le sue parole - riportate da Royce Young e Tim McMahon di Espn - e penso che la cosa ci abbia aiutato, perchè abbiamo utilizzato tutto quel tempo parlando di come comunicare in campo. Ma possiamo fare ancora meglio. E' davvero divertentissimo giocare insieme, come ho sempre detto posso trovare in ogni occasione un uomo libero per un tiro aperto. E' grandioso, bisogna fare ciò che è necessario per la squadra in cui giochi. E' questo il modo in cui funziona la pallacanestro. Mi sto godendo questo nuovo contesto, è bello non essere sempre coinvolto in un pick and roll ogni volta". Condivide l'entusiasmo del prodotto da Wake Forest James Harden, leader di Houston: "Chris è un giocatore che abbiamo tutti visto all'opera negli ultimi dodici, tredici anni, ora però ha più spazio di quanto non ne abbia mai avuto in carriera. Con un pick and roll possiamo avere tre o quattro tiratori accanto a noi: è qualcosa che ci renderà la vita molto più semplice". Da confermare dunque le impressioni di Tulsa: Paul preso dai Rockets per evitare che la palla stazioni sempre e solo in mano a Harden (con ciò che ne può derivare) e per avere dunque un secondo trattatore di qualità extralusso.

Più complicato decriptare invece il gioco di Oklahoma City senza Russell Westbrook. Praticamente sempre sotto nel punteggio, i Thunder hanno sofferto contro il tiro da tre punti avversario, rispondendo inizialmente alle triple dei texani con quelle di Carmelo Anthony, confermatosi grande realizzatore, anche sugli scarichi: "Stasera - le parole di Melo - abbiamo pensato un po' troppo in certe situazioni, cercando di essere altruisti. In un'occasione ho avuto la palla sull'ala, con a disposizione un tiro aperto, ma poi l'ho passata a George, che ha tirato a tre secondi dallo scadere del cronometro dei ventiquattro. Mi dispiace per questo, ma si tratta proprio di quelle cose che ci renderanno migliori, facendoci comprendere quale sia il gioco dell'altro, per capire anche quali altri giocatori siano in campo e rendere tutti a loro agio". Sulla stessa lunghezza d'onda Paul George, altra stella all'esordio prestagionale: "E' solo una questione di ritmo. Coach Donovan sta cercando di far trovare la giusta intesa tra me e Carmelo. Ma oltre a noi due, ci sono anche altre tante facce nuove in squadra. Questo è tutto, si tratta di costruire un team sui due lati del campo. L'allenatore sta rimodulando il sistema di gioco, per formare una nuova squadra. Facciamo tutti parte del gruppo, e stiamo cercando di trovare il modo di giocare insieme. Quando tornerà Russ, cominceremo a capire dove stiamo andando e a comprendere davvero come giocare". Non un compito facile per Billy Donovan, considerato che Westbrook, George e Anthony sono - dati alla mano - tre giocatori prettamente (anche se non esclusivamente) di isolamento. Insomma, Rockets più avanti dei Thunder all'alba della preseason NBA.