Il quinquennale da 205 milioni di dollari complessivi (dal 2018 al 2023) firmato nei giorni scorsi da Russell Westbrook non inciderà solo sul rapporto che lega l'MVP della scorsa regular season agli Oklahoma City Thunder, ma potrebbe influenzare anche le scelte future delle altre due stelle giunte ora a OKC, vale a dire Paul George e Carmelo Anthony.

Entrambi in scadenza nel 2019, ma con una player option a disposizione al termine della stagione che sta per prendere il via, PG13 e Melo hanno ora vista tracciata la strada da Westbrook, il numero zero da UCLA che ha dimostrato di voler rimanere a lungo nell'unica franchigia della sua vita NBA. Un atto di fedeltà e fiducia che non ha lasciato indifferenti le nuove stelle appena giunte a Oklahoma City, se è vero che ieri Paul George non ha esitato a dire che l'estensione contrattuale di Brodie "sarà assolutamente un fattore riguardo alla mia decisione sul futuro, la prossima estate". Come capita all'inizio di ogni training camp, è l'entusiasmo il sentimento prevalente nel gruppo di una squadra NBA. E ai Thunder ci sono diversi motivi per sorridere, come spiegato dallo stesso giocatore ex Indiana Pacers: "Questa partenza è fantastica per noi - le parole di George, riportate da Royce Young di Espn - non solo perchè ora sono qui insieme a Russell, ma anche perchè ora tutti sanno che tipo di persona è lui. Ha dimostrato qual è il suo valore e quali sono le sue convinzioni, il suo impegno a legarsi a questa franchigia la dice lunga. Io mi sto godendo quest'inizio qui, e penso che quando arriverà il momento di decidere cosa fare, la mia decisione sarà più facile dopo il rinnovo di Westbrook. L'impegno che ho riscontrato qui a Oklahoma City, dai vertici del frontoffice fino a Russell, è fuori dalla norma". Eppure quelle di George sono solo parole, che dovranno essere suffragate dai fatti, nella fattispecie da una firma che mostri quanto la stella ex Pacers creda nel progetto dei Thunder. Su PG13 alegga infatti ancora l'ombra dei Los Angeles Lakers, squadra sognata sin da bambino, che dalla prossima estate tornerà alla carica per accaparrarsi il giocatore californiano.

Un George che non è sorpreso dal rinnovo di contratto di Westbrook: "Ho sempre avuto la sensazione che avrebbe voluto rimanere a Oklahoma City, ma bisogna sempre lasciare ai giocatori il tempo di gestire le loro cose: Russell doveva prendere la sua decisione". Sulla stessa falsariga anche Carmelo Anthony, da una settimana nuovo membro dei Thunder allenati da Billy Donovan: "Sono stato molto felice del rinnovo di Westbrook - le sue parole - tutti dovrebbero esserlo, così come tutti dovrebbero essere entusiasti circa il presente e il futuro di questa franchigia. Russell è la pietra angolare di questa organizzazione, lo ha dimostrato ieri attraverso un accordo che non sola spiega il suo attaccamento alla franchigia, ma fa capire anche quale sono le intenzioni di Oklahoma City, impegnata a cercare di vincere". Ma Carmelo non intende affatto parlare del suo di rinnovo, rispedendo al mittente ogni domanda sull'argomento: "Ve lo dico sin da ora, non risponderò a domande su questa questione, non ho alcuna voglia di affrontare argomenti del genere in un momento come questo. Non voglio alterare la mia concentrazione e la mia visione attuali, che riguardano lo stare qui per il training camp e provare a far sì che le così funzionino per il meglio. Sto cercando di stabilire, o meglio di ristabilire, qualcosa di importante qui". Il rinnovo di Westbrook come grimaldello per aprire le porte delle estensioni anche di George e Anthony? A Oklahoma City sperano davvero che possa andare così, ma sarà come al solito il campo a dire l'ultima parola, a far capire a tutti, in primis ai protagonisti e alle parti in causa, se il nuovo terzetto dei Thunder potrà durare oltre la sola stagione 2017-2018.