La scelta più scontata sta per materializzarsi. Dopo aver trovato l'accordo per la risoluzione consensuale del suo contratto con i Chicago Bulls, Dwyane Wade è ora a un passo dal ricongiungersi a LeBron James. Quattro anni trascorsi insieme con la maglia dei Miami Heat, con due titoli NBA conquistati su quattro apparizioni alle Finals, e adesso almeno un'altra stagione insieme ai Cleveland Cavaliers, franchigia in cui milita il Prescelto. 

Secondo quanto riportato infatti da Adrian Wojnarowski di Espn, il trentacinquenne prodotto da Marquette avrebbe infatti deciso di sposare il progetto della franchigia dell'Ohio, bypassando l'opzione di tornare a Miami, nonchè quelle di provare un'avventura diversa con la maglia dei San Antonio Spurs e degli Oklahoma City Thunder. Una decisione definitiva verrà presa solo entro domani - rivela Woj - ma l'orientamento di Wade è chiaro: raggiungere nuovamente LeBron, per provare a dare l'assalto a un altro titolo NBA. A causa della situazione salariale di Cleveland, abbondamente al di sopra del cap, all'ex stella degli Heat potrà essere assicurato "solo" un contratto annuale per veterani, al minimo salariale, da 2.3 milioni di dollari di compenso. Non un problema per Wade, che grazie all'accordo con i Bulls ha comunque percepito quindici dei ventitrè milioni che gli sarebbero spettati se avesse onorato la seconda stagione del suo contratto con Chicago. Nonostante la tentazione di tornare a Miami, dopo un addio burrascoso lo scorso anno con il presidente Pat Riley, Flash avrebbe dunque deciso di far prevalere le ragioni dell'ambizione, per provare a vincere il quarto titolo della sua carriera, su quelle del sentimento. Non è comunque escluso che Wade possa tornare a South Beach in un momento successivo, magari già dalla prossima estate, per chiudere la sua avventura NBA con la maglia della sua vita. 

Da un punto di vista tecnico, si tratta di un innesto importante per i Cleveland Cavaliers, anche se forse più come uomo di esperienza e personalità che come giocatore in grado di fare singolarmente la differenza. Senza Kyrie Irving, e con Isaiah Thomas ai box fino al 2017, con Wade i vicecampioni in carica aggiungono un altro trattatore di palla oltre LeBron James e Derrick Rose (che giocherà da point guard per la prima parte della stagione), ma non un tiratore perimetrale, nonostante i miglioramenti mostrati in questo fondamentale nel corso degli anni dal prodotto di Marquette. L'ultimo Wade, quello visto fino al primo turno di playoffs dello scorso anno con la maglia dei Chicago Bulls, è un giocatore con una conoscenza del gioco fuori dal comune, ancora un ottimo difensore sulla palla, ma un attaccante limitato a giocate quasi esclusivamente in isolamento. Ai tempi dei Miami Heat era devastante in campo aperto insieme a LeBron, mentre ora lo sarà ovviamente un po' meno. Rimane una stella NBA dall'ego inferiore rispetto a tante altre più acclamate, ma forse non l'elemento ideale da affiancare a James in questa fase della carriera dell'uomo da Akron, che a Cleveland si è definitivamente riciclato nel ruolo di giocatore che tratta la palla, attacca il ferro quando vuole e scarica in maniera unica per i tiratori sul perimetro (J.R. Smith, Love, fino allo scorso anno Irving). Non rientra in quest'ultima categoria Wade, che partirà verosimilmente dalla panchina, un po' come Manu Ginobili ai San Antonio Spurs. A lui il compito di far girare il secondo quintetto e di essere in campo nei momenti in cui si decidono le partite.