Non è stato un inizio di settimana facile per i tifosi e per la dirigenza dei New York Knicks, i quali hanno ufficializzato proprio nelle scorse ore l'addio di Carmelo Anthony. La stella di maggiore grandezza della franchigia della Grande Mela se n'è andato per andare a rafforzare le ambizioni di anello degli Oklahoma City Thunder, il tutto a poche ore dalla disputa del Media Day che ha coinvolto le principali franchigie. E allora quale miglior occasione per conoscere l'umore dello spogliatoio dei Knicks in vista dell'inizio della nuova stagione, da affrontare senza il giocatore che ha fatto da simbolo alla squadra. A prendere la parola è stato in particolare Kristaps Porzingis, che dopo un Eurobasket 2017 da grande protagonista con la canotta della sua Lettonia, è pronto a fare nuovamente da guida per la sua squadra, ora più che mai visto l'addio di Melo: "Mi avvicino alla nuova stagione con una mente più fresca, voglio che tutto ciò che è accaduto nei giorni scorsi faccia subito parte del passato. Non voglio parlarne più di tanto, voglio solo pensare alla nuova stagione e alla grande eccitazione che provo nell'essere qui anche quest'anno".
Porzingis non vuole dunque fare alcun riferimento a Carmelo Anthony, ma a ciò che è rimasto nella sua vita e nella sua carriera, ovvero i New York Knicks. La stella lettone era rimasta particolamente scontenta dopo la scorsa stagione, iniziata con grandi aspettative e conclusa senza il piazzamento ai playoff per la quarta stagione consecutiva, con appena 31 vittorie e ben 51 sconfitte. Ora che sono cambiate tante cose in società, KP8 si dice pronto a iniziare per fare bene e per far festeggiare i tifosi della franchigia della Grande Mela: "Sono fiducioso per il lavoro del GM Perry e del presidente Mills, credo che ci aiuteranno a crescere. Voglio porre me al centro del progetto, la cosa mi esalta. Sono successe un sacco di cose in queste settimane - ha ribadito Porzingis - , sono arrivate tante nuove persone nella nostra franchigia e ci sono stati tanti cambiamenti sotto ogni aspetto. Sono appena tornato e come ho detto ho la mente un po' più fresca rispetto al finale della scorsa stagione. Voglio pensare solo ad affrontare la prossima stagione nel migliore dei modi".
Ora che Anthony non fa più parte della squadra, la stella di prima grandezza dei New York Knicks si chiama, per l'appunto, Kristaps Porzingis. L'ala forte dopo una stagione da oltre 18 punti e 7 rimbalzi di media vuole esplodere in maniera definitiva nella sua terza annata dall'altra parte dell'Oceano. E per farlo sa di dover mettere in pratica qualcosa che ha già imparato proprio grazie a due anni vissuti al fianco di Melo: "È stato un grande leader per noi - dichiara Porzingis in merito al nuovo giocatore degli Oklahoma City Thunder - e per me è stato anche un grande mentore. Una specie di fratello maggiore, perciò voglio ringraziarlo fortemente per ciò che ha fatto per me nei due anni precedenti. Non posso che provare solamente rispetto per Carmelo, voglio augurargli il meglio per il suo futuro. In più di un'occasione ha attratto su di sè la pressione dell'intera squadra, lo abbiamo capito e sapevamo che la gente lo vedeva come il giocatore più importante della franchigia. Ora credo di essere pronto per assumermi queste responsabilità, vorrei diventare uno di quei giocatori sui quali la franchigia punterà in futuro".
Dopo aver detto di aver sviluppato un grande rapporto con il suo coach Jeff Hornacek, nonostante le voci che sono circolate negli ultimi mesi e che lo stesso ha voluto smentire, Porzingis ha concluso il suo intervento ai microfoni dei giornalisti presenti parlando della condizione sempre più decadente in cui versa la Eastern Conference. Tanti grandi giocatori hanno lasciato l'Est per tentare l'avventura dall'altra parte degli States, magari per dare l'assalto al titolo ottenuto dai Golden State Warriors. Il lettone non vuole pensare a questo indebolimento come a un modo più facile per raggiungere i playoff, quindi richiama tutti all'attenzione massima per riuscire a raggiungere l'obiettivo: "Credo che pensare di poter puntare ai playoff solo perchè la Eastern Conference è più debole dell'anno scorso, sia una mentalità da perdenti. Non importa quali stelle e quali squadre siano le più forti a Est o a Ovest, dobbiamo solo pensare a dare il massimo per raggiungere i playoff, senza pensare a quali avversari dobbiamo affrontare".