L'NBA Media Day dei Cleveland Cavaliers è - come ormai accade da quattro stagioni a questa parte - il giorno di LeBron James, unico leader di una squadra che punta dritta al titolo. Ma è anche l'occasione per scorgere volti nuovi, come quelli di Derrick Rose, Isaiah Thomas, Jae Crowder, Jeff Green. Manca invece Kyrie Irving, passato durante l'offseason ai rivali dei Boston Celtics, nell'ambito di una trade estremamente controversa.
E proprio su Irving e sul suo rapporto con LeBron piovono domande a Independence, facility dei Cavs. James però intende mettere la squadra davanti a ogni individualismo, anche perchè l'obiettivo è uno solo: "Ho provato a fare tutto il possibile per aiutare Irving - le parole del Prescelto, riportate da Chris Forsberg e Brian Windhorst di Espn - in modo che potesse diventare un giocatore sempre migliore. Gli ho dato tutto, compreso parte del mio DNA NBA. Come mi è già capitato di dire durante la scorsa stagione, se lui fosse stato pronto, gli avrei lasciato le chiavi della squadra". James spiega di aver parlato con Kyrie solo agli inizi di luglio, subito dopo la richiesta di trade: "L'ho cercato perchè volevo capire come si sentisse, e perchè volevo rendermi conto di perchè stesse cercando di andarsene. Mi ha detto che ormai era quella la direzione che intendeva prendere. Per me è stato ok, è un business, lo capisco. Lui voleva fare ciò che riteneva migliore per la sua carriera, e bisogna dare credito al nostro general manager, Koby Altman, e al nostro proprietario, di essere riuscito a garantirgli ciò che voleva. Non credo che nessuno in questa franchigia si aspettasse quanto è accaduto. E' stato davvero uno choc ma, come ho detto, abbiamo fatto un grande lavoro. Koby e gli altri ragazzi del frontoffice hanno messo insieme un bel pacchetto di giocatori per la nostra squadra, per essere completi come siamo stati a lungo recentemente. E' questo ciò che mi rende davvero entusiasta. Ora non ho più nessun consiglio da dare a Irving, e neanche ad altri giocatori di altre squadre. Stiamo provando a vincere il titolo NBA: o si è con noi o si è contro di noi".
L'altro argomento caldo del Media Day dei Cleveland Cavaliers riguarda l'eventuale addio dello stesso LeBron James al termine della prossima stagione, quando The Chosen One dovrà decidere - ha a disposizione una player option - se rimanere o se portare i suoi talenti altrove, in una squadra che gli dia maggiori garanzie di successo. Ma LeBron non vuole affrontare adesso il problema, dicendosi concentrato solo su questa stagione: "I miei sentimenti nei confronti di Cleveland non sono cambiati - dice LBJ - ed è questo il motivo per il quale sono ancora seduto qui oggi in quest'uniforme, ancora pronto a guidare questa franchigia verso un altro titolo NBA. Ogni volta che so che al termine della stagione sarò free agent, oppure che il mio contratto scadrà, mi approccio alla questione sempre allo stesso modo. Farò lo stesso anche quest'anno, ovverosia mi dedicherò alla cosa solo una volta iniziata l'estate. Non voglio ingannare i miei compagni di squadra o i miei tifosi, nè parlare per un anno intero della mia free agency, perchè non voglio dedicare energie a qualcosa che posso gestire nel periodo estivo. Ora invece devo essere concentrato su cosa fare nel quotidiano, per aiutare questa franchigia a competere per il titolo. Alla fine i fatti dicono che ho un contratto, che rispetterò come è sempre accaduto. Chi mi ha seguito, sa che ho sempre gestito queste cose come questioni di affari. E farò lo stesso quest'anno con la mia squadra, ma non prima dell'estate, come è sempre successo".