Dopo la bella e importante vittoria della Slovenia sulla Polonia, ad Helsinki sono scese in campo Grecia ed Islanda per il secondo match del girone A di Eurobasket 2017. Una partita dal pronostica assai scontato e che alla fine, nonostante una Grecia tutt’altro che convincente, è stato ampiamente rispettato. La squadra di Missas gioca un primo tempo molto altalenante, alternando infatti ottimi momenti, in cui sia attacco che difesa funzionavano perfettamente, ad altri assolutamente negativi, in cui l’Islanda ha potuto fare il bello ed il cattivo tempo.
Passando alla partita, sono gli ellenici a cominciare meglio. Printezis, Calathes e Bourousis lasciano subito il proprio stampo sulla partita, portando il risultato sul 7-2 in 4 minuti di gara. Ci pensano allora Vilhjamsson e Palsson ad “accorciare” le distanze: sono loro due che cercano di tenere il passo dei greci che, già a metà quarto, hanno un ottimo ritmo offensivo. Col passare dei minuti però, la Grecia sale di colpi e, con Papanikolaou ed i soliti Calathes e Printezis aprono un parziale di 8 punti a 1 che, con circa tre minuti da giocare, obbliga coach Pedersen al time out. Il rientro in campo non è però dei migliori per l’Islanda che perde subito la palla, concede due liberi a Pappas e, alla fine, si ritrova sotto 26-10 dopo i primi dieci minuti di gioco.
Al rientro sul parquet, la Grecia non ha alcuna intenzione di mollare l’acceleratore e, dopo circa 3 minuti di gioco, il tabellone recita 32-14 per la squadra di Missas. Forti però del vantaggio, i greci inziano a pensare di aver già chiuso la partita e, soprattutto in difesa, concedono punti facili ai soliti Palsson e Vilhjamsson, bravissimi a sfruttare tutte le indecisioni difensive degli avversari. In un amen, l’Islanda riesce così a rientrare sul 23-33 e, viste le difficoltà, a costringere coach Missas ad interrompere la partita con metà quarto ancora da giocare. In uscita, la Grecia subisce i canestri di Stefansson e Acox che ampliano il parziale a 8 punti a 0 e obbligano Missas ad un nuovo time out sul punteggio di 27-33. Nonostante la seconda interruzione, la Grecia non riesce più a trovare il fondo della retina mentre gli avversari sono ormai una macchina da punti, tanto da portarsi ad appena due punti di distacco grazie ai liberi di Baeringsson con poco più di un minuto da giocare. Negli ultimi sessanta secondi però la Grecia torna a segnare con Printezis e Sloukas che, alla fine, riesco a far chiudere il primo tempo avanti per 37-33.
Al rientro dagli spogliatoi è però evidente che qualcosa è cambiato: la Grecia torna a giocare con enorme cattiveria, Papanikolaou e Calathes segnano 7 punti in fila, grazie anche all’antisportivo fischiato a Vilhjamsson. In meno di tre minuti, grazie ancora a Calathes, i greci si portano sul +13, spegnendo dunque qualsiasi tentativo di rimonta da parte degli islandesi. Anzi, come se non bastasse, coach Missas pesca il jolly in Thanasis Antetokounmpo, fratello minore di Giannis, che da metà quarto in poi decide di impossessarsi del match, chiudendo di fatto i giochi. Con dieci minuti da giocare infatti, la Grecia si trova avanti 61-45 e con alle spalle un terzo quarto in cui ha concesso appena 11 punti, segnandone invece ben 24.
L’ultimo quarto diventa a questo punto pura formalità: i greci non hanno voglia di ripetere l’esperienza del primo tempo e in metà quarto si trovano stabilmente sopra di 20 punti grazie, ancora, alle giocate di Pappas, Printezis e compagnia. L’Islanda trova dei punti soltanto con Palsson e, sporadicamente, con Vilhjamsson e Stefansson, ma gli avversari, questa volta, concedono troppo poco per sperare in una seconda rimonta. Ben presto quindi il tabellone raggiunge il +30 per la Grecia, che, al suono della sirena, ottiene quindi la prima vittoria in questo europeo col punteggio di 90 a 61.
Una vittoria fondamentale soprattutto per il modo in cui è arrivata, soffrendo, forse anche più del dovuto, contro una squadra assolutamente alla loro portata, come poi si è effettivamente visto.