L'uragano Harvey ha messo in ginocchio l'intero Texas, ma soprattutto la città di Houston. Per risollevare le sorti della città della NASA, sfortunatissima, ma purtroppo sempre a rischio tornado, molte personalità legate al mondo dello sport a stelle e strisce hanno deciso di dare una mano alla popolazione texana, soprattutto a chi ha perso tutto, trovandosi da un giorno all'altro senza un'abitazione nella quale alloggiare. Il proprietario degli Houston Rockets, Leslie Alexander, ha donato ben 10 milioni di dollari, in soccorso agli sfollati dell'uragano Harvey.

Questo il testo comunicato ai media dalla sua organizzazione: "I nostri cuori sono devastati nel vedere così tanta distruzione. Siamo tristi per ciò che è accaduto ai nostri parenti ed ai nostri amici. Leslie Alexander ha contribuito donando 10 milioni di dollari alla Harvey Relief Fund del sindaco Sylvester Turner nel tentativo di aiutare la popolazione colpita, e tirare sù il morale della città, che ovviamente oggi non può essere dei migliori. Clutch City deve ritornare più forte di prima, a tutti i costi, senza se e senza ma. Forza Houston, non mollare!".

Leslie Alexander, proprietario degli Houston Rockets
Leslie Alexander, proprietario degli Houston Rockets

Non solo Leslie Alexander ha contribuito a donare denaro per la ricostruzione di ciò che è andato distrutto a Houston. Anche il nuovo giocatore dei Rockets, la point guard ex Los Angeles Clippers, Chris Paul, non ha fatto mancare il suo appoggio, donando la somma di 50mila dollari. Un gesto di vero cuore, apprezzato dalle istituzioni pubbliche di Houston, che hanno ringraziato a più riprese, anche pubblicamente, il campione NBA.

Inoltre, gli Houston Rockets si sono resi protagonisti di un'altra grande azione, aprendo le porte del Toyota Center agli sfollati. Lo ha spiegato il sindaco di Houston Sylvester Turner, notizia poi riportata su tutti i quotidiani locali e non. L’arena avrà un'altra funzione in queste settimane, e quindi sarà aperta come rifugio per tutti gli abitanti del Texas che avranno bisogno di alloggio, e sostegno, in questi momenti delicati, di profonda criticità. Poichè tutti gli sfollati erano concentrati tutti nel vicino George R. Brown Convention Center, si è deciso di rendere disponibile un altro punto d'accoglimento, per tenere con maggiore facilità la situazione sotto controllo, in attesa di tempi migliori.