È ancora un grosso punto di domanda a rappresentare la situazione attuale dei Cleveland Cavaliers nei confronti di Kyrie Irving. Ormai un mese abbondante fa il prodotto dell’università di Duke richiedeva esplicitamente alla proprietà della franchigia di essere ceduto il prima possibile, con una lista di destinazioni a lui gradite. Notizia che lasciò sconvolto l’Ohio e tutto il mondo cestistico americano che mai si sarebbe aspettato una richiesta simile da parte della sua stella, che tanto ha contribuito ai recenti successi dei Cavs.
La prospettiva dei Cavs non è delle migliori, poiché al momento non vi è garanzia alcuna che al termine della prossima stagione Lebron James non voglia sfruttare la free agency per accasarsi altrove e questo sancirebbe il definitivo crollo del progetto dei campioni NBA 2016, che al momento risulta comunque essere alquanto precario. Dalla cessione di un fuoriclasse come Irving il neo General Manager Koby Altman e il suo staff vorrebbero ottenere un asset di livello, ma soprattutto giovane, che possa convincere Lebron che il futuro della sua Legacy è ancora in Ohio. Operazione non facile da portare a termine sia per la pressione che Irving ha portato avanti per la sua cessione entro l’inizio della prossima stagione, che per la difficoltà di strappare giocatori giovani forti, o scelte al Draft alte dalle altre franchigie, cosa comunque necessaria per ringiovanire uno dei roster più anziani dell’intera NBA. Secondo Adrian Wojnarowski tra i nomi più caldi per i Cleveland Cavaliers risultano i rookie Josh Jackson dei Phoenix Suns, Jayson Tatum di Boston e i giovani Jamal Murray, in forza ai Nuggets e Kristaps Porzingis, giocatore che al momento rappresenta il futuro dei New York Knicks. In generale comunque sono le franchigie sopracitate che rappresenterebbero i parter di trade ideali per i Cavs che potrebbero anche intavolare un complesso scambio a 3 o più squadre.
Recenti rumors divulgati sempre da Wojnarowski, vedrebbero i Cavs congelare le proposte di trade fino a settembre inoltrato, per valutare a dovere tutte le possibilità. Gli Spurs rimangono sempre molto interessati all’acquisizione della guardia nativa di Melbourne, tuttavia rimangono indietro rispetto ad altre possibilità proprio per la volontà di Cleveland di ottenere giocatori giovani cosa che i vari LaMarcus Aldridge, Danny Green e altri offerti da San Antonio non sono. Contatti ininterrotti tra Boston e la franchigia dell’Ohio, che è molto interessata a Jayson Tatum. Il rookie anche lui ex Duke Blue Devils, ha mostrato parte del suo potenziale nella Summer League di questa estate, che l’ha visto come uno dei prospetti più interessanti per il futuro, con un arsenale offensivo vario ed efficace sommato a buona tecnica e ad ottimo impatto fisico. Difficile, ma non impossibile che Boston possa privarsi della sua stellina (e probabilmente anche di qualcun altro) per aggiudicarsi i servigi di Irving che comunque andrebbe ad ingombrare un ruolo già coperto piuttosto bene da Isaiah Thomas, a meno che coach Stevens non decida di schierare Uncle Drew da shooting guard.
Per quanto riguarda Porzingis al momento i Knicks paiono non essere intenzionati a privarsi del giocatore lettone che, verosimilmente rappresenta il presente e il futuro della franchigia della Grande Mela, nonostante alcune tensioni tra società e giocatore che farebbero ben sperare i Cavs, oltre che il gradimento espresso da Irving per la pista New York. Anche i Milwaukee Bucks hanno mostrato interesse per la guardia dei Cavs, i quali tuttavia non riuscirebbero ad offrire contropartite interessanti per i vicecampioni NBA, con Giannis Antetokounmpo assolutamente intoccabile e con il resto della squadra al momento non molto appetibile. Stesso discorso vale per i Los Angeles Clippers che non sembrano avere a disposizione gli asset giusti per una trade che possa soddisfare Altman, Lebron e compagni.
Al momento la situazione è in stallo, ma vista la non intenzione di Irving di tornare sui propri passi difficilmente questo immobilismo sarà duraturo. La concretizzazione di questa trade rimane molto complessa e difficilmente la soluzione sarà trovata in breve tempo, con l’ipotesi di una maxi trade che coinvolga 3 o più squadre ancora molto presente e, a conti fatti, forse tra le soluzioni più probabili.