In un'estate NBA ricca di trade e di ipotesi di scambi, non potevano mancare voci e indiscrezioni relative ad Anthony Davis, superstar dei New Orleans Pelicans, affiancato ora da DeMarcus Cousins nel reparto lunghi della squadra della Louisiana, allenata da Alvin Gentry. Proprio l'arrivo di Boogie - subito dopo l'All-Star Game dello scorso febbraio - ha alimentato nelle ultime settimane rumors che vorrebbero il prodotto da Kentucky lontano da New Orleans, con i Boston Celtics di Danny Ainge spettatori interessati. 

Solo un mese e mezzo fa, nell'imminenza della notte del Draft, Chris Mannix di The Vertical aveva riportato la notizia secondo la quale i biancoverdi avrebbero desiderato portare The Brow nel Massachusetts, per inserire l'ultima tassello in una squadra che a quel punto sarebbe stata da titolo. Già, perchè i Celtics, acquisito il free agent Gordon Hayward, hanno perso tre tra i migliori rimbalzisti del loro roster recente, vale a dire il centro Amir Johnson, l'ala grande Kelly Olynyk e la guardia Avery Bradley, finito a Detroit in cambio di Marcus Morris. Ma AD non vuole saperne di partecipare al gioco delle voci, chiarendo invece di essere felice ai Pelicans, dove è intenzionato a costruire qualcosa di importante con DeMarcus Cousins, ma anche con Rajon Rondo, tagliato dai Chicago Bulls e ingaggiato da Dell Dempsey, general manager di NOLA: "Ho già risposto a diverse domande di questo tipo - le parole di Davis all'apertura di uno dei suoi camp per bambini a New Orleans, riportate da William Guillory di Times-Picayune - la più folle di tutte è stata quella riguardante un mio trasferimento ai Celtics. Ho già parlato con il mio agente, Thaddeus Foucher, con il general manager Dell Dempsey, e mi hanno assicurato che non c'è nulla di cui preoccuparsi al riguardo. Capisco che l'NBA è un business, ma finchè non sento qualcosa dal mio agente o da Dempsey, non voglio fare attenzione a tutto ciò che si dice in giro. Ho sentito queste voci una volta, poi una seconda, poi ancora e ancora: allora ho voluto capirne di più, rendermi conto di persona di cosa stesse succedendo. Ho scoperto che non c'era nulla di vero, eravamo all'inizio dell'estate, e da lì in poi ho smesso di preoccuparmi".

Speculazioni con cui Davis dovrà abituarsi a convivere, in particolar modo se il nuovo progetto tecnico dei Pelicans non dovesse portare risultati. Sono infatti molti gli addetti ai lavori NBA che ritengono che la finestra temporale per la riuscita dell'esperimento delle Twin Towers durerà per una sola stagione. Se Anthony Davis è infatti sotto contratto fino al 2022 (ingaggio da ventitré milioni di dollari, a salire fino a ventisette, con player option per il 2021), diversa è la situazione di Cousins, in scadenza nel 2018 (diciotto milioni nella prossima stagione). Ecco perchè il frontoffice dei Pelicans dovrà già tra pochi mesi prendere una decisione delicata: rinnovare il contratto a Boogie, a cifre più alte, o lasciarlo andare nel mercato dei free agents? Nel caso di estensione, considerate anche le cifre per le quali ha rifirmato quest'estate Jrue Holiday (quasi 130 milioni per i prossimi sei anni), Davis potrebbe divenire oggetto di scambio con altre franchigie, con i Celtics in pole, in virtù del numero di assets ancora a disposizione di Danny Ainge. Il diretto interessato non vuole però guardare troppo in là: "Sono felice qui a New Orleans, felice di far parte di questa franchigia e di essere un Pelican. L'obiettivo principale è ora quello di aiutare la squadra a tornare ai playoffs, scegliendo invece di ignorare ciò che la gente pensa e dice di noi. Francamente non mi interessa affatto ciò che dicono gli altri. Sappiamo cosa stiamo facendo, ora avremo a disposizione un intero training camp con DeMarcus, Jrue, Rajon e me. Sentiamo di avere una possibilità contro chiunque, sarà questa la nostra mentalità entrando in regular season. Non siamo preoccupati per tutte le voci intorno alla squadra. Quest'estate abbiamo fatto movimenti importanti, sulla carta siamo uno dei migliori team della Western Conference".