Pensate che l'ondata di grandi affari a cifre clamorose, avvenuta all'inizio dell'estate, abbia fermato o comunque rallentato i movimenti di mercato che riguardano l'universo NBA? Ovviamente, se lo pensate, vi sbagliate di grosso. Sono ancora molti i giocatori che cercano una sistemazione in vista della prossima stagione, che rivoluzionaria lo sarà già visti i tanti cambi di casacca, alcuni dei quali clamorosi e inaspettati, ma comunque giustificati dalla mole di denaro che è circolata nelle scorse settimane nella lega cestistica più importante al mondo. Ecco dunque che non mancano nomi importanti nella lista - che è comunque rimasta abbastanza lunga - di free agent che proveranno a sfruttare queste torride settimane di agosto per accasarsi da una parte piuttosto che da un'altra. Giocatori che hanno già un pedigree importante così come giovani che cercano ancora il definitivo rilancio nella lega. Giocatori dal grande valore difensivo ma anche specialisti nel tiro da tre punti, ovvero elementi che nel basket moderno hanno un valore davvero importante, sia da titolari che uscendo dalla panchina.

Tra le cosiddette point guards, spicca senza dubbio Ty Lawson, giocatore che dopo un buonissimo quadriennio tra le fila dei Denver Nuggets ha perso un po' la sua dimensione, trasferendosi ai Sacramento Kings dove non è riuscito a confermare quanto di buono aveva fatto vedere in Colorado. E dopo aver rifiutato la partenza alla volta della Cina, potrebbe ancora esserci spazio in NBA. Così come difficilmente non ci sarà spazio per Rod Stuckey, giocatore che agli Indiana Pacers non ha trovato continuità di rendimento ma anche spazio per potersi esprimere: un giocatore come lui, in uscita dalla panchina, non è poi da buttar via. Discorso un po' diverso per Deron Williams, apparso molto impacciato nella sua breve avventura ai Cleveland Cavaliers ma comunque ancora in grado di poter dire la sua nel contesto NBA, mentre cerca rilancio e riscatto Norris Cole, il quale sembrava pronto ad esplodere ai suoi esordi con i Miami Heat, salvo poi involversi in maniera inaspettata sia ai New Orleans Pelicans che agli Oklahoma City Thunder.

In cima alla lista delle shooting guard che possono ancora fare comodo inserendosi in un roster nuovo di zecca, non possiamo non menzionare Tony Allen. I Memphis Grizzlies hanno fatto capire chiaramente di non voler più contare su un giocatore che ha saputo ritagliarsi uno spazio in una franchigia molto importante, sfoderando doti difensive rare da trovare in altri giocatori della lega. A 35 anni, siamo convinti che Allen possa ancora dire la sua, con saggezza e con l'istinto del difensore nato. Totalmente diverso per caratteristiche, ma parimenti importante qualora riuscisse a far vedere di che pasta è fatto, Gerald Green. In uscita dai Boston Celtics, i quali hanno deciso di puntare altrove per lo spot di numero 2, Green potrebbe ancora far vedere di cosa è capace sia in una franchigia che punta senza mezzi termini a fare grandi cose in stagione, sia in un team che potrebbe puntare su di lui per far crescere giocatori in rampa di lancio. Magari puntando sulle sue innate doti tecniche, che gli hanno permesso di restare sulla cresta dell'onda in NBA ormai da dieci anni a questa parte. Presente nella lista delle SG libere sul mercato anche Anthony Morrow, in crisi di identità dopo l'addio a OKC.

Nessuno su Mirotic?
Nessuno su Mirotic?

Passiamo alle small forward, dove spicca senza dubbio Shabazz Muhammad. Giocatore che non è riuscito ad esprimere tutto il proprio potenziale pur in un contesto favorevole come quello dei Minnesota Timberwolves - franchigia in continua e potenziale crescita con alcuni giocatori dall'avvenire assicurato - Muhammad ha ancora tanto da dare e da dire in NBA, essendo ormai alle soglie della sua quinta stagione nella lega. In un ruolo tuttavia povero di free agent ancora a spasso, segnaliamo la presenza di Matt Barnes, fresco vincitore di anello - il primo della carriera - con i Golden State Warriors, e di un veterano come Michael Beasley, per il quale non è comunque detto che la carriera prosegua negli States. Passando alle ali forti (o power forward), a svettare nell'elenco dei free agent c'è senza dubbio Nikola Mirotic. Strana scelta quella dei Chicago Bulls, i quali non sembrano più credere più di tanto nelle qualità fisiche e soprattutto tecniche dell'ala di nazionalità iberica. Giocatore raro nel suo genere, visto che è abile sia nel riempire l'area che nel trovare soluzioni favorevoli lontano dal pitturato, l'ex Real Madrid rischia di restare a spasso. 

Finiamo la nostra carrellata di free agent ancora disponibili a due mesi dallo start del campionato, con i pivot. Quello che spicca su tutti è senz'altro Nerlens Noel, il quale ha ancora un po' di tempo prima di finire inevitabilmente tra i più grandi rimpianti della storia recente della NBA. Draftato con grandi speranze dai Philadelphia 76ers ma spesso bloccato dagli infortuni, Noel non è riuscito a sbocciare nemmeno tra le fila dei Dallas Mavericks, i quali hanno deciso ormai di non puntare più su di lui. Acquirenti cercasi, se il fisico regge qua parliamo di un gran bel giocatore. Discorso diverso, anche per questioni generazionali, per quanto riguarda Roy Hibbert. Giocatore che, al contrario di Noel, sembra ormai sul viale del tramonto anche perchè il treno buono sembra essere ormai passato per l'ex Lakers e Pacers, il quale dopo l'avventura ai Denver Nuggets cerca la squadra giusta per ripartire. Cerca una buona franchigia anche Andrew Bogut, che dopo l'addio alla Baia ha raccolto solo delusioni, così come Tiago Splitter, altro vincitore di anello NBA in cerca di sistemazione. Occhio anche ad un altro ormai ex giocatore dei Nuggets, ovvero Mason Plumlee.