Reduce da due stagioni consecutive terminate senza riuscire ad approdare ai playoffs NBA, Anthony Davis prova a scuotere l’ambiente di New Orleans, alla ricerca di alchimie di squadra difficile da trovare, nonostante in panchina sieda Alvin Gentry, tecnico esperto e ben preparato (ex capo allenatore dei Phoenix Suns e vice di Gregg Popovich e Steve Kerr ai San Antonio Spurs). Nessuno ai Pelicans vuole immaginare un'altra stagione senza postseason, navigando ancora una volta nell’anonimato della lega cestistica più famosa al mondo. Il frontoffice della franchigia della Louisiana ha quindi provato recentemente due mosse disperate: una trade per portare a New Orleans il centro DeMarcus Cousins e l’ingaggio del free agent Rajon Rondo, point guard in uscita dai Chicago Bulls.
Arrivi che però potrebbero non modificare il rendimento dei Pelicans, data la difficile compatibilità tecnica (Cousins) e caratteriale (Rondo e ancora Cousins) con un progetto tecnico vincente. Eppure Davis non sembra pensarla così. Il suo ottimismo è quello di una città e di una tifoseria intere, come rivelato ai giornalisti incontrati alla presentazioni del suo youth camp, al via agli inizi di agosto: “I New Orleans Pelicans sono stufi di perdere – le parole di The Brow, riportate dall’agenzia di stampa Associated Press e riprese poi da Espn – non vediamo l’ora che la stagione cominci, in modo tale da fare un bel po’ di rumore in questa affollata Western Conference. Stiamo facendo di tutto, ingaggiare giocatori, scambiarli, proprio per assicurarci di avere la possibilità di diventare una franchigia vincente. Ora abbiamo tutte le carte in regola per avere successo. Sulla carta credo che siamo un'ottima squadra, ma dovremo dimostrarlo sul campo, trovando il modo di giocare bene insieme. Quando ho saputo che Rondo sarebbe potuto venire, ho subito pensato che fosse una buona opportunità per noi. Sa come coinvolgere i compagni, quando effettuare il passaggio giusto. E’ un giocatore che sa difendere con intelligenza, può andare a rimbalzo e aiutarci nella nostra metà campo. In attacco le sue abilità di playmaking renderanno Jrue Holiday un realizzatore più continuo. Entrambi daranno un bel po’ di problemi alle guardie avversarie, è sempre un bene poter aggiungere al tuo roster un giocatore che sa come lavorare anche in difesa”.
Più di Rondo, il principale punto interrogativo della prossima stagione di New Orleans si chiama forse DeMarcus Cousins. Sono in tanti, tra tifosi e addetti ai lavori, a credere che un duo di lunghi dalle caratteristiche di Davis e Boogie possa coesistere con difficoltà, soprattutto in difesa (ma anche in attacco le spaziature non sono ideali). Il trend della maggior squadre NBA è quello di giocare con un solo lungo di ruolo, affiancato da un tiratore in grado di essere schierato con efficacia da numero quattro. Ma Davis crede che la coppia composta con Cousins possa funzionare, a determinate condizioni: “Sappiamo di essere entrambi i punti di riferimento negli scouting reports degli avversari, ecco perché vogliamo solo allenarci e giocare insieme, per capire come lavorare in vista della prossima stagione. Dovremo trovare un modo per far andare le cose nel verso giusto. DeMarcus vuole ovviamente vincere, e l’anno scorso non abbiamo avuto tanto tempo per adattarci l’uno all’altro. Sta provando a fare tutto ciò che la squadra gli chiede”. Secondo Davis, il modello da seguire sarebbero i Denver Nuggets di Jusuf Nurkic e Nikola Jokic, che però hanno cominciato a girare solo quando il primo ha lasciato il Colorado per Portland. L’arrivo di Chris Finch, ex assistant coach dei Nuggets, potrebbe aiutare a sviluppare un modello vincente con due lunghi: “Cercheremo di capire come sono riusciti a cavalcare il loro pacchetto offensivo, avendo a disposizione due lunghi così dotati tecnicamente”. Una scommessa, perché questi Pelicans non sembrano pronti a un significativo salto di qualità.