La notizia che nell’ultima settimana ha riempito maggiormente le pagine cartacee e virtuali di tutto il mondo cestistico, è sicuramente la richiesta di trade da parte di Kyrie Irving, che ha sconvolto non poco gli equilibri dei vice campioni NBA, i Cleveland Cavaliers. Varie sono le speculazioni sulla ragione che potrebbe aver spinto Uncle Drew a prendere una decisione così drastica a distanza di un anno dal titolo conquistato: si è parlato di volontà di Kyrie di staccarsi dall’ombra opprimente di Lebron James, della volontà di mettersi in proprio e di abbracciare una nuova sfida ponendosi al centro di un progetto tecnico, o almeno questa sembra essere la ragione ufficiale, con tutti i dubbi che ne conseguono.
Su questa situazione si è espresso anche l’ex giocatore e stella NBA, Chauncey Billups, il quale, forte di una posizione privilegiata, dovuta ai continui contatti nelle scorse settimane, tra lui e l’organizzazione Cavs, per un ruolo manageriale, ha potuto osservare da vicino la situazione tra il prodotto di Duke e la franchigia dell’Ohio, nel suo evolversi. “La richiesta di Kyrie non mi ha sorpreso – dichiara Billups – lo sapevo quando stavo intrattenendo i rapporti con i Cavs. Sapevo così tanto di questa situazione che il resto del mondo non può immaginare, ma è un peccato, Kyrie è un talento speciale e molto di quello che è riuscito ad ottenere lo ha fatto con il privilegio di essere compagno di Lebron”. Billups tuttavia si dichiara perplesso di fronte alla richiesta di allontanarsi da The King, da parte di Irving: “Hai tutto quello che vuoi. Ti prendi tutti i tiri che vuoi, giochi per un grande allenatore che ti lascia lavorare, quando la partita è in bilico vieni chiamato in causa, vieni trasmesso in TV ogni settimana. Non riesco a capire, ma ognuno ha i propri desideri. Forse vuole essere il Russel Westbrook della situazione e tentarre di vincere l’MVP e prendere tutti i tiri possibili, questo è l’unico senso che riesco a dare, anche se per me di senso ne ha poco”.
Successivamente Billups è tornato sul suo mancato ingaggio come presidente, spiegando che le voci sul possibile addio di Lebron nella prossima estate, non hanno avuto il minimo peso sulla sua decisione: “La storia dell’addio di Lebron, onestamente non mi ha infastidito. Il perché è presto detto: avere l’opportunità di costruire qualcosa con la tua impronta, ricostruire è una bella cosa, se c’è pazienza. Quello che non mi convinceva è che, con la partenza di Lebron o meno, non credo che lì ci siano gli asset giusti per una ricostruzione e Lebron non centra nulla con questo, ho sempre avuto un ottimo rapporto con lui”.
Chaucey ha dichiarato di aver intrattenuto rapporti con la proprietà dei Cleveland Cavs per circa due settimane, contatti positivi che hanno portato il proprietario Dan Gilbert ad offrirgli una posizione da president of basketball operations, con un contratto di 2 milioni l’anno.“È stato un processo impegnativo. È davvero una grande squadra, con un sacco di aspettative, un sacco di pressione, ma non mi dava fastidio. Sono stato sotto pressione per tutta la mia carriera – dichiara Billups- alla fine ho semplicemente sentito che non era il momento giusto. […] ho ringraziato Dan Gilbert per la grande opportunità che mi ha offerto, rimarremo amici”.
Un matrimonio che non è stato portato a compimento e che ha visto l’entrata in scena. di Koby Altman, come successore di David Griffin a General Manager. Rimane complessa la situazione attuale di Cleveland che si vede, sempre più probabilmente, privata del suo secondo importantissimo violino, che pare non essere intenzionato a ritornare sui suoi passi. Vedremo nelle prossime settimane come il frontoffice dei Cavs vorrà porre rimedio ad una perdita così ingente (possibilmente con contropartite di livello), con la certezza di aver già trovato un buon sostituto nel ruolo rappresentato dalla nuova acquisizione di Derrick Rose.