Manu Ginobili, ancora una volta, sorprende tutti. Come una delle sue finte, prima sembra chiudere definitivamente con il basket e con i San Antonio Spurs, per poi ritornare. Il ventitré maggio sembra oramai lontanissimo nella memoria dei tifosi che, all'ombra dell'Alamo, salutavano il numero venti di Bahia Blanca, apparentemente all'ultimo tango dopo una clamorosa reazione d'orgoglio contro i futuri campioni NBA dei Golden State Warriors.

Ed invece, niente addio. La notizia arriva dal suo profilo Twitter e fa il giro del mondo in pochi attimi: Manu non lascia, anzi. Il quattro volte campione NBA, oramai quarantenne la prossima settimana, rimette scarpette e canotta, quella chiaramente numero venti di San Antonio e, in attesa di trovare l'accordo sul contratto che firmerà a breve, annuncia sui social la sua decisione. 

Ultima stagione vissuta a 7.5 punti di media in 19 minuti di utilizzo per gara, culminata con una serie playoff contro i Golden State Warriors al di là dei propri limiti, soprattutto fisici prima ancora che tecnici. Stagione, quella ventura, che consentirà a Ginobili di tagliare il traguardo prestigiosissimo delle 1000 partite disputate in Regular Season. L'argentino, con Gasol - che sta rinegoziando il contratto da free agent - e non solo, formeranno lo zoccolo duro sul quale ricostruire gli Spurs della stagione 2017-18.