Due dei migliori rookie della Summer League di Las Vegas hanno fatto un gran rumore in seguito alle rispettive, ottime prestazioni sciorinate in Nevada. La point guard dei Dallas Mavericks Dennis Smith e l'ala grande degli Atlanta Hawks John Collins si sono messi in luce nella principale manifestazione estiva dell'NBA, ma mentre i Mavs sono ancora in lotta per la vittoria finale (ed imbattuti), la franchigia della Georgia ha già alzato bandiera bianca, abbandonando i sogni di gloria.
John Collins, scelto con la 19^ chiamata al Draft del Barclays Center, è stato insieme a Lonzo Ball e Jayson Tatum uno dei migliori 10 top scorer dell'intera Summer League di Las Vegas, segnando addirittura con maggiore efficienza rispetto ai colleghi ben più attesi di lui. la 'power forward' infatti ha viaggiato su eccellenti percentuali, tirando dal campo con il 59.3 per cento, mentre i suddetti due colleghi non hanno superato il 48 per cento. Naturalmente, questa competizione è da prendere con le molle, in quanto si tratta solo di basket estivo, ma l'atletismo ed il potenziale del rookie degli Hawks potrebbe finire per essere una delle chiavi della ricostruzione del roster della franchigia, il quale verrà totalmente rivoluzionato soprattutto nel reparto dei 'lunghi' dopo gli addii di Al Horford, lo scorso anno, e di Paul Millsap e Dwight Howard in questa pazza ed effervescente Free Agency 2017. Ciò che è balzato maggiormente agli occhi di tutto è il fatto che Collins sembri un giocatore già pronto per affrontare il massimo torneo di pallacanestro americano e dunque coach Mike Budenholzer non dovrebbe incontrare molte difficoltà nell'inserire l'ala grande di Wake Forest nel sistema di gioco degli Hawks. Si è disimpegnato egregiamente in Nevada, dimostrandosi un ottimo rimbalzista, infatti ne ha catturati in media 9.2 a gara. Ottimo rollante anche in azioni di pick and roll.
"La mia maggiore forza è la versatilità" ha detto Collins ai microfoni di ESPN. Poi ha proseguito la sua intervista, dimostrando di avere le idee piuttosto chiare: "Date le mie caratteristiche, e la mia taglia, sul parquet sono chiamato a fare tante cose: passare, tirare, dribblare e prendere giochi. Dal momento che non ho potuto imparare nulla da Millsap, devo scendere in campo e fare il massimo, guadagnandomi con il sacrificio ed il sudore i minuti in campo. Devo dimostrare giorno per giorno la fiducia che Atlanta mi ha dimostrato. Ci tengo a partire con il piede giusto in questa nuova avventura professionale". Collins si è servito del suo grande atletismo per catturare rimbalzi e garantire forza fisica sotto le plance, e non solo: "La mia capacità nel giocare azioni di pick and roll, e di utilizzare il mio corpo per essere il destinatario di passaggi lob, è questo che sarò chiamato a fare ogni sera".
Anche Charles Lee, coach degli Atlanta Hawks in questa edizione della Summer League, elogia il giocatore: "Penso che si è adattato molto rapidamente, e l'energia che ha portato alla fase difensiva e ciò che ha alimentato in lui anche il fatto di voler dimostrare la stessa efficienza dall'altra parte del campo". L'allenatore è consapevole del fatto che il rookie in questione dovrà ancora crescere, per affinare il suo skill set, ma allo stesso tempo è sicuro che potrà diventare una 'forza formidabile', e che quando debutterà in NBA, con il gioco quindi molto più veloce rispetto alla SL, Collins non si farà trovare impreparato, ma sarà pronto immediatamente a contribuire per la squadra: "Basta giocare duro, non cercare di fare troppo. Questo è un grande concetto per gli Atlanta Hawks. Non abbiamo bisogno di essere straordinari, basta che ognuno faccia il proprio lavoro, competere e avere la passione".
Discendendo da una famiglia nella quale entrambi i genitori hanno ricoperto mansioni militari, John Collins sin da piccolo è stato costretto ad abituarsi a vivere in ambienti nuovi, infatti nei primi suoi anni di vita si è spostato dal Guam alla Turchia, per poi fare ritorno negli Stati Uniti solo dopo svariati anni. "Crescendo in questo modo, e cioè quando si è figli di militari, impari subito a capire cosa sia giusto fare e cosa invece sbagliato. Sono stato abituato sin da quando ero piccolo a non avere un luogo fisso in cui crescere, anche per questo ora che sto compiendo un passo così importante nella mia vita, non ne sto risentendo più di tanto. Ho le spalle larghe, per fortuna". Ancora oggi, Collins, ha detto che trae benefici, quotidianamente, da quella mentalità.