Nonostante la migliore stagione disputata in NBA, in termini di numeri, Sergio Rodriguez lascia nuovamente l'America dopo l'annata con la maglia dei Philadelphia 76ers ed approda nuovamente in Europa, alla corte di coach Dimitris Itoudis al CSKA Mosca. Dopo le parentesi con le canotte di Portland, Sacramento e New York, sembrava essere arrivata la volta giusta per il chacho, protagonista in maglia Sixers di una stagione comunque positiva, culminata con il career high in termini di punti (7.8), assist (5.1), rimbalzi (2.3) minuti giocati e percentuale nel tiro da tre punti. 

Non sono bastate queste cifre ad attirare le attenzioni dei GM NBA, che probabilmente continuano a guardare ai deficit fisici, strutturali e realizzativi del trentunenne spagnolo piuttosto che al talento cristallino ed alla sua visione di gioco. Valutazione tutto sommato condivisibile dal momento in cui la Lega statunitense sta assumendo caratteri del gioco sempre più atletici e fisici. Non c'è spazio, quindi, per l'estro di San Cristóbal de La Laguna, che dopo le trafile all'Estudiantes e la prima parentesi americana, si era accasato al Real Madrid per portare a casa il titolo di MVP della stagione 2014 di Eurolega prima di vincerla l'anno successivo. 

Dopo l'annata ai Sixers, il viaggio a ritroso verso l'Europa, con il CSKA Mosca ad aspettarlo a braccia aperte per raccogliere l'eredità tecnica e carismatica di Milos Teodosic, passato qualche giorno fa ai Los Angeles Clippers. Secondo quanto riportato da David Pick, l'accordo è stato siglato sulla base di un triennale, fino al 2020. Si chiude probabilmente qui l'avventura in NBA di Sergio Rodriguez, clamoroso passatore e distributore di gioco, le cui qualità fisiche, come detto, non sono più adatte al mondo cestistico d'oltre Oceano, con i dirigenti delle franchigie statunitensi che guardano invece a giocatori come Teodosic, ed altresì Llull, capaci si di creare gioco ma anche di reggere il contatto fisico e di essere molto più prolifici in termini prettamente realizzativi.

Difficile, infine, che in futuro possano esserci altre opportunità per il classe '86 prodotto della cantera dell'Estudiantes, destinato oramai a chiudere la carriera in Europa. Il CSKA, nel frattempo, spera che l'ingaggio del chacho possa essere quel tassello giusto per tornare in vetta all'Europa.