Nelle ultime ore si sono fatte sempre più insistenti le voci di mercato che vedrebbero la stella dei New York Knicks Carmelo Anthony raggiungere James Harden e Chris Paul in quel di Houston. Un movimento che coinvolgerebbe uno scenario ben più ampio dell’asse Knicks-Rockets perché, secondo le indiscrezioni, le due franchigie sarebbero intenzionate ad intavolare una trade che coinvolge quattro squadre, di cui non si conosce ancora l’identità, ma che potrebbero rendere possibile questo movimento che avrebbe del clamoroso. Questo tipo di accordo renderebbe soddisfatti prima di tutto i Rockets, ma anche gli stessi Knickerbokers che, non interessati ai veterani dai contratti onerosi presenti a Houston, potrebbero pescare qualche elemento giovane e d’interesse da altre franchigie che ritengono più appetibile ciò che Houston è pronta ad offrire.

Uno scenario complesso, che richiede tempo e cura nei dettagli e che, a quanto trapelato fin’ora, è ancora solo in fase embrionale, con una terza squadra apparentemente trovata, ma di cui non si conosce ancora il nome, e una quarta ancora da identificare, che possa mettere sul tavolo delle trattative degli asset utili al successo di questa maxi trade. Dalla decisione delle parti in gioco e dalla volontà di Melo, disposto a rinunciare alla sua no-trade clause pur di accasarsi in una contender (si è parlato anche di Cleveland), traspare un certo ottimismo, che tuttavia non esclude il fallimento dell’operazione considerata la sua complessità.

Carmelo Anthony in azione contro Trevor Ariza
Carmelo Anthony in azione contro Trevor Ariza

Con l’arrivo di CP3 Houston è diventata improvvisamente la destinazione favorita per Melo che, così facendo, andrebbe a rafforzare una squadra già in grado di compiere grandi cose nella passata stagione, ma che con questi movimenti estivi si proietterebbe definitivamente come principale antagonista dei Golden State Warriors a ovest. Questo sarebbe possibile solo con una trade soddisfacente per New York che, secondo le fonti di ESPN, sarebbe intenzionata a puntare su un nucleo i cui componenti non superino i 25 anni d’età. L’ex Denver Nuggets, proprio per questo motivo, non rientrerebbe nei piani della società della grande mela considerato sia il chilometraggio (33 anni che si affaccia alla sua sedicesima stagione NBA) che il peso tecnico ed economico che rappresenta, con ancora 2 anni di contratto a 54 milioni di dollari.

Come già detto una situazione piena di punti interrogativi, che prevede di stravolgere parecchi asset della lega, ma non impossibile per una NBA abituata a questo tipo di movimenti. Restano da definire parecchi dettagli, per una trade che porterebbe ad uno scenario davvero suggestivo sia per i tifosi Rockets, che per tutti gli amanti della pallacanestro americana, che fin dalla prossima stagione potrebbero vedere una nuova possibile contender al titolo NBA in maglia bianco rossa.