L'NBA Board of Governors ha approvato pochi minuti fa alcune modifiche al regolamento interno alla lega professionistica a stelle e strisce. Il cambiamento più rilevante riguarda il numero di time-out disponibili in ogni gara, che dall'anno prossimo si abbasserà da diciotto a quattordici (sette per ogni squadra). Non solo: per facilitare le spettacolo e ridurre i tempi morti all'interno delle partite, gli allenatori NBA potranno chiamare non più di due time-out negli ultimi due minuti del quarto quarto (tre, fino alla stagione appena conclusasi). La nuova strutturazione dei time-out sarà quindi la seguente: sette per squadra, senza limiti relativi a primo e secondo tempo. Scompare la distinzione tra full time-out e time-out da venti secondi: ci sarà infatti un unico time-out da settantacinque secondi. Modifiche anche per ciò che concerne il tempo supplementare (overtime), in cui sarà possibile chiamare due - non più tre - time-out per squadra. Ada

Adam Silver. Fonte: Espn.com

"Sono cambiamenti che ci aiuteranno a raggiungere il nostro obiettivo di migliorare il flusso delle partite e il ritmo di gioco - le parole, raccolte da Espn, di Byron Spruell, presidente delle operazioni NBA - una riduzione degli stop, con meno tempo senza azioni di gioco, specialmente nella parte finale delle partite, accrescerà ulteriormente l'esperienza visiva dei nostri fans". Anche la trade deadline, ovverosia il termine ultimo per effettuare trade a stagione in corso, viene modificata. Termine che viene anticipato dal giovedì successivo all'All-Star Game al giovedì che precederà di dieci giorni la partita della domenica delle stelle. Nulla di fatto invece per quanto riguarda la proposta di istituire un tabellone a sedici squadre per i playoffs, senza tenere in considerazione le due Conference, ma solo il record di ogni squadra durante la regular season. Secondo quanto riportato da Ohm Youngmisuk di Espn, il commissioner Adam Silver ha fatto notare che la questione era stata già valutata due anni fa, senza che si giungesse a una decisione di modifica del sistema vigente. Lo stesso Silver ha dichiarato che si tratta di un tema che potrà essere esaminato nuovamente in futuro, ma che al momento non è tra le priorità dell'agenda NBA