Situazione complessa e delicata quella dei Chicago Bulls, che si affacciano alla prossima stagione con un roster completamente rimaneggiato, evidenza di un volontà di ricostruzione da parte della franchigia della Windy City. Delicato sembrerebbe il rapporto tra la società e il veterano Dwyane Wade che, dopo aver sfruttato l’opzione del suo contratto di 23.8 milioni di dollari per la stagione ventura, qualche ora dopo ha assistito a quella che ad oggi è stata la decisione più importante dei Bulls per questa estate, ovvero la trade che ha portato l’All-star Jimmy Butler ai Minnesota Timberwolves, in cambio di Zach LaVine, Kris Dunn e la settima scelta dell’ultimo Draft Lauri Markkanen. Trade che ha non poco ridimensionato le prospettive per l’immediato futuro sia per la franchigia che per Wade, il quale, nonostante il contratto garantito per la prossima stagione, è stato al centro di vari rumors che facevano riferimento a trade o addirittura un buyout per l’ex Miami Heat.
Intervistato Domenica a Las Vegas, durante il torneo di Summer League che vedeva impegnati anche i giovani dei Bulls, l’head coach della franchigia Fred Hoiberg ha risposto così a queste voci riguardanti Wade: “ Per come stanno le cose, non vedo possibile un buyout”. Hoiberg è fiducioso che il veterano nativo della zona povera di Chicago possa ricoprire un ruolo di leader e guida in un roster molto giovane: “Dwyane avrà un ruolo importante nel roster come mentore, sicuramente giocherà per noi e speriamo giocherà bene, dovrà rivestire un ruolo di leadership, sarà molto importante per noi”.
In questo senso anche il vicepresidente della franchigia John Paxon ha speso parole riguardo alla situazione Wade: “So che il general manager Gar Forman ha parlato con l’agente di Dwyane, Leon Rose. Qualunque piega prenderà la situazione sarà a nostro beneficio. Il buyout non è stato considerato. Lo scorso anno Dwyane è stato un grande professionista. Anche a Miami ha dovuto affrontare degli anni di ricostruzione. Noi stiamo lavorando con la consapevolezza che lui rimarrà con noi. Se mai si dovesse parlare in quei termini, sarà solo a nostro benedìficio”.
La consapevolezza diffusa nella franchigia di Chicago è che un buyout, in questa situazione, avrebbe risvolti economici non vantaggiosi per loro, in quanto Wade non garantirebbe un rimborso sufficiente del proprio stipendio per rendere l’operazione percorribile. Tuttavia, questa pista potrebbe essere riconsiderata più tardi durante la stagione, prima della trade deadline di marzo, in cui la situzione del tre volte campione NBA, potrebbe prendere una piega che al momento, secondo la franchigia dell’Illinois, è da escludere.