La partenza di Paul Millsap in direzione Denver Nuggets e quella di Dwight Howard agli Hornets in cambio di Marco Belinelli, hanno lasciato il reparto lunghi degli Hawks praticamente deserto. In casa Atlanta, dunque, si è alla ricerca di un pivot ed il nome accostato con più insistenza alla franchigia della Georgia in questi pazzi, frizzanti giorni di free agency è quello di Nerlens Noel. Il nativo di Everett, la scorsa stagione, si è diviso tra Philadelphia e Dallas ma in entrambe le sue 'avventure' non ha lasciato il segno in quanto ai 76ers è stato chiuso dalla marmorea coppia formata da Joel Embiid e Jahill Okafor, mentre in Texas ha patito più di un problema fisico che gli hanno impedito di mettersi in mostra e dimostrare il suo real e smisurato valore.

La sesta scelta assoluta al Draft NBA 2013, ad Atlanta, potrebbe finalmente trovare il giusto spazio per essere impiegato con costanza e ritrovare la fiducia in se stesso, cosa che è un pò scemata nell'ultima, grigia stagione vissuta a singhiozzo, tra un guaio fisico ed un altro. Ha giocato in totale appena 51 partite, e viaggiato su cifre non di certo indimenticabili: 8.7 punti e 5.8 rimbalzi di media ad allacciata di scarpe. Si lavora per convincere il ragazzo a trasferirsi agli Hawks, il cui coach Mike Budenholzer ne ha già avallato la possibilità, esprimendo parere favorevole nell'averlo con sè il prossimo anno alle sue dipendenze, offrendogli chisà, le chiavi del pitturato.

Nerlens Noel in azione con i 76ers. Fonte: CSN Philly
Nerlens Noel in azione con i 76ers. Fonte: CSN Philly

Il futuro di Nerlens Noel è ancora incerto, data la sua condizione di restricted free agent. Un grosso punto a favore degli Hawks è l'ampio spazio salario (di circa 30 milioni di dollari, o poco più) di cui dispongono dopo aver lasciato andare sia Millsap che Howard. Ciò permetterà al frontoffice di potersi muovere con ampi margini in regime di free agency e quindi tesserare due giocatori, presumibilmente un 'quattro' ed un 'cinque' per poter completare lo starting five che il prossimo anno dovrà immergersi in una Eastern Conference sempre più livellata verso il basso, ad eccezione dei Cleveland Cavaliers e dei Boston Celtics.