Trovato l'accordo con Gordon Hayward, i Boston Celtics si interrogano sul futuro del loro roster. Non solo dal punto di vista qualitativo, con il rookie Jayson Tatum ad aumentare il tasso di talento di coach Brad Stevens, ma anche sotto l'aspetto numerico e salariale. I 128 milioni in quattro anni garantiti ad Hayward costringono infatti ora i biancoverdi a cercare di abbassare il loro cap room, anche per continuare a reclutare altri giocatori di alto livello NBA (nelle ultime ore si è parlato di Marc Gasol dei Memphis Grizzlies).

Gordon Hayward. Fonte: Rick Bowmer/Associated Press

Ecco perchè lo stesso Hayward potrebbe in realtà approdare a Boston all'esito di un'operazione di sign and trade (la stessa che ha portato Chris Paul a Houston e Danilo Gallinari ai Clippers), da cui trarrebbero ovviamente vantaggi anche gli Utah Jazz. In altre parole, Hayward potrebbe firmare per la sua vecchia franchigia, in modo tale da facilitare una trade con i Celtics, in cui sarebbe coinvolto Jae Crowder. E' quanto riportato nelle ultime ore da Ramona Shelburne e Adrian Wojnarowski di Espn, secondo cui Boston avrebbe comunque intenzione di lasciar partire (via trade, ovviamente) almeno uno tra lo stesso Crowder, Avery Bradley e Marcus Smart. Dall'altra parte, Utah non avrebbe alcun problema ad accettare quanto proposto dai biancoverdi, in modo tale da attutire il danno dovuto alla perdita della stella della squadra. Per Smart, Crowder e Bradley, i Celtics avrebbero già ricevuto una dozzina di offerte nella sola giocata di mercoledì. Si tratta infatti di giocatori di ruolo, che negli ultimi anni hanno dimostrato di poter essere funzionali a un sistema ben collaudato. Smart è nominalmente una point guard, buon difensore e fisicamente attrezzato, Crowder è diventato col tempo un tiratore affidabile dall'arco (oltre che un elemento importante nella propria metà campo), mentre Bradley è probabilmente il giocatore più completo del lotto: difensore sopra la media, è ormai stabilmente anche un buon attaccante, sia come tiratore che come tagliante. Pezzi importanti della Boston di ieri, ma che nel nuovo roster dei Celtics assumono tutta un'altra configurazione: uno o due di loro sono destinati a salutare il parquet incrociato del TD Garden. 

Avery Bradley. Fonte: Joe Murphy/Getty Images

Biancoverdi che continuano le loro operazioni di ristrutturazione del salary cap, intervenendo anche sulle seconde linee del roster. Si spiega così la rinuncia al canadese Kelly Olynyk, divenuto unrestricted free agent subito dopo la decisione di Hayward. Situazione simile a quella di James Young, Jonas Jerebko e di Gerald Green, attualmente svincolati e sul mercato. Già tagliato Jordan Mickey, il frontoffice guidato dal presidente Danny Ainge ha deciso di lasciare per un'altra stagione in Europa la prima scelta al Draft del 2016 Guerschon Yabusele, e di provare a cercare acquirenti per la giovane point guard Terry Rozier. A inizio free agency i Celtics avevano intanto salutato il centro Amir Johnson, che ha firmato un contratto annuale da 11 milioni di dollari con i Philadelphia 76ers. Nella posizione di small e power forward, Boston si sente al momento coperta dai due giovani Jaylen Brown e Jayson Tatum, scelti alla numero tre dell'NBA Draft rispettivamente nel 2016 e nel 2017. I due giovani, che stanno ben figurando nella Summer League attualmente in corso di svolgimento, saranno dei punti di fermi dei biancoverdi del futuro, così come Isaiah Thomas e Al Horford. Mantenere intatto questo nucleo dei Celtics costringerebbe la franchigia a pagare oltre 70 milioni di tassa di lusso a partire dalla prossima estate. Si spiegano così i movimenti in uscita che riguardano Smart (in scadenza 2018, restricted), Bradley (unrestricted nel 2018, a bilancio per 8.8 milioni) e Crowder (scadenza 2020, per lui oltre 21 milioni nei prossimi tre anni).