Qualche mese fa è stata scoperta la proteina 'ferma tempo', ovvero una proteina presente nella 'centrale elettrica' delle cellule umane che potrebbe essere la chiave per fermare l'invecchiamento. Sembra averne assunto una buona quantità Vince Carter, che a 40 anni suonati ha dichiarato di voler giocare ancora per altre due stagioni prima di appendere definitivamente le scarpe al chiodo. Un guerriero, semplicemente uno che non molla mai. A riportare la notizia ci ha pensato Chris Haynes di ESPN.

Divenuto free agent, Carter ha iniziato a guardarsi intorno, e sin dalle prime battute di questa frizzante free agency 2017 non sono mancate le pretendenti che hanno mostrato interesse nei confronti della guardia/ala piccola ex Memphis Grizzlies. Nella giornata di ieri si è incontrato con il frontoffice dei Sacramento Kings, ma al momento non è trapelato nulla circa l'esito dell'incontro avvenuto nella serata americana. Carter si è anche detto disposto ad accettare un salario minimo pur di giocare in una squadra in lotta per l'anello. Queste le sue parole: "Io sono aperto a tutto, non mi precludo assolutamente nulla. Voglio continuare a giocare per altri 2 anni, sono ancora integro fisicamente e sento che posso dare ancora tanto in campo. Mi piacerebbe vincere, quindi è chiaro che se dovessi giocare per gli Warriors o anche per una contender, sarei felice, perchè ancora mi reputo un giocatore importante, quindi posso aiutare chiunque squadra abbia bisogno di me".

Sicuro di sè Vince Carter, e del resto non potrebbe essere altrimenti per uno che vanta un'esperienza enorme nella lega. Quella che è appena andata a libri è stata infatti la sua 19esima stagione vissuta in NBA. Al momento i Kings sono la franchigia che si è mostrata più interessata al nativo di Daytona Beach, con Carter che andrebbe a fare da chiocchia ai tanti giovani di belle prospettive (Fox, Giles, Labissiere, Mason, Jackson, Papagiannis) che attualmente fanno parte del roster viola, nero e bianco. Nella sua ultima stagione, in quel di Memphis, ha viaggiato a 8 punti di media a partita, venendo impiegato da coach David Fizdale per ben 24' minuti  a partita, segno che la 'Vinsanity' è ancora d'attualità e non andrà, nel breve, in soffitta.