“Welcome to Boston Gordon & Robin”, questa è la frase che è apparsa sul maxi schermo di Fenway Park, stadio dei Boston Red Sox (baseball), domenica mattina, in un comitato di benvenuto orchestrato ad arte, da parte della franchigia di casa, per Hayward e la moglie in visita a Boston nel week end. L’ala piccola degli Utah Jazz si è recata nella capoluogo del Massachusetts, dopo aver sostenuto il meeting con la dirigenza dei Miami Heat nella giornata di sabato, ed è stata accolta all’aeroporto da niente di meno che il suo ex allenatore all’università di Butler Brad Stevens, oggi head coach dei Celtics e desideroso di poter nuovamente lavorare con il ragazzo dell’Indiana.

Stevens e Hayward ai tempi di Butler
Stevens e Hayward ai tempi di Butler

Domenica mattina, come già detto, Hayward è stato condotto allo stadio dei Red Sox, al centro del diamante, dove ad attenderlo vi erano Danny Ainge, general manager della franchigia, il suo assistente Mike Zaren e la stella della squadra Isaiah Thomas. Al teatrale benvenuto, in uno degli impianti più suggestivi degli interi Stati Uniti, è seguita la proiezione di un filmato volta a rappresentare ed esaltare la storia della franchigia e quanto sia straordinariamente importante vestirne la maglia. Il filmato, di circa tre minuti, è stato un collage di scorci della gloriosa storia dei Celtics, partendo da Auerbach e Russel, fino alla compagine capace di regalare l’ultimo titolo alla città del Massachusetts (2008), composta tra gli altri da Kevin Garnett, Paul Pierce e Ray allen, allenati da Doc Rivers. Nel filmato erano inclusi anche parole di rivali celebri, tra cui Kobe Bryant e Lebron James, che descrivevano le sensazioni uniche che giocare al TD Garden regala. A concludere l’esperienza, un messaggio di David Ortiz, leggenda del baseball e dei Red Sox, per Hayward. Tutto questo nella massima riservatezza e a porte rigorosamente chiuse, nonostante alcune immagini siano trapelate all’esterrno.

La presentazione, secondo le indiscrezioni, avrebbe anche avuto un momento che vedeva Stevens e Ainge illustrare come Hayward fosse un tassello fondamentale da inserire nel sistema dei Celtics e le potenzialità del giovane roster, forte anche di molte first round pick nei prossimi draft, per essere assolutamente competitivo nell’immediato e nel lungo periodo. I Celtics paiono essere pronti ad un all-in per aggiudicarsi le prestazioni dell’all-star, soprattutto dopo aver visto sfumare due piste caldissime per loro come Jimmy Butler e Paul George, entrambi volati nella western Conference, rispettivamente ai Minnesota Timberwolves e agli Oklahoma City Thunder. L’aggiunta di Hayward ad un roster già capace di vincere 53 partite la scorsa stagione (n1 ad est) e di giungere alle eastern conference finals, proietterebbe Boston come una credibile antagonista allo strapotere dei Cleveland Cavs e perciò la franchigia del New England è già al lavoro per ritagliare sufficiente spazio salariale (tagliato Tyler Zeller) per offrire al free agent un max contract da 127 milioni in quattro anni.

Adesso la palla passa a Hayward e al suo entourage, che lunedì incontrerà nei pressi di San Diego la dirigenza dei Jazz, intenzionati a rifirmarlo, non escludendo altri attori nella vicenda che al momento sta richiamando a sé molta attenzione pubblica e mediatica per questa free agency 2017.