Uno dei tormentoni della free agency NBA si è concluso nella tarda serata di ieri (pomeriggio della costa Est americana), quando Kyle Lowry ha annunciato - tramite un messaggio postato sul Players' Tribune - di aver rinnovato il proprio contratto con i Toronto Raptors. Una accordo, quello trovato con Masaj Ujiri, che fa sì che la franchigia canadese sia tornata ad avere a disposizione il trio Lowry-DeRozan-Ibaka, accreditandosi ancora come una contender nella Eastern Conference. 

Kyle Lowry. Fonte: Dave Sandford/Getty Images

Un Lowry che, dopo lo sweep subito al secondo turno di playoffs dai Cleveland Cavaliers di LeBron James, aveva declinato una player option da 12.1 milioni, spiegando di voler cercare un'altra destinazione, ancor più competitiva, per lottare per il titolo. Per il playmaker ex Houston Rockets si era a lungo parlato dei Philadelphia 76ers, unica franchigia disposta ad offrirgli un contratto molto importante, prima che lo scambio di scelte con i Boston Celtics portasse una point guard come Markelle Fultz alla corte di Colangelo e Brown. Di ieri dunque, la definitiva retromarcia di Lowry, 31 anni, annunciata sul Players' Tribune: "Non è stata una decisione facile - le sue parole - quando sono entrato in questa free agency avevo molti pensieri in testa, con tante strade da percorrere nella mia mente. Volevo rendere felice la mia famiglia, e garantirle la miglior vita possibile. C'era da prendere in considerazione anche l'aspetto sportivo, quello legato alla pallacanestro, per capire dove mi sarebbe piaciuto giocare nei prossimi anni. Alla fine c'era un aspetto emotivo: ciò che sentivo nel mio cuore. Ecco perchè non è stata una decisione facile, ma tutte queste strade mi hanno condotto in un solo posto: casa. Mi hanno portato indietro a Toronto". Secondo quanto riportato da Shams Charania di The Vertical, l'accordo tra Lowry e i Raptors è stato trovato sulla base di un triennale, a cento milioni di dollari complessivi (33 a stagione circa). Un contratto che mantiene vivo il cuore pulsante di Toronto, che intanto ha salutato Tucker e in questa sessione estiva cercherà acquirenti per il lungo lituano Jonas Valanciunas e per la small forward DeMarre Carroll, per acquisire spazio salariale e provare a migliorare il roster a disposizione di Dwane Casey.

Paul Millsap. Fonte: Rob Carr/Getty Images

Chi invece ha cambiato squadra è Paul Millsap, in uscita dagli Atlanta Hawks. Il lungo ex Utah Jazz ha salutato la franchigia della Georgia, declinando una player option da 21.4 milioni di dollari, accordandosi con i Denver Nuggets, per un triennale da 90 milioni (28 a salire fino al 2020), secondo quanto riportato dalla redazione di The Vertical. Si chiude così il ciclo degli Hawks che erano arrivati in finale di Conference due anni fa: via Teague (nel frattempo passato a Indiana, ora a Minnesota), Korver (ai Cavaliers), Carroll (a Toronto), Horford (a Boston), ora Millsap, in una squadra destinata ora a partire da zero, anche dopo l'addio di Dwight Howard, scambiato con gli Charlotte Hornets. Per Paul Millsap inizia invece una nuova avventura ai Nuggets, squadra in ascesa nella Western Conference, che nell'ultima stagione ha mancato di poco l'accesso ai playoffs, a beneficio dei Portland Trail Blazers. La trentaduenne ala grande da Louisiana Tech sarà dunque a disposizione di coach Mike Malone, e al fianco del serbo Nikola Jokic come titolare del reparto lunghi della squadra del Colorado. Ancora tutto da definire invece il futuro di Danilo Gallinari. L'azzurro, che ha lasciato sul tavolo 16.1 milioni di dollari per sondare il mercato, nella notte italiana ha incontrato i Los Angeles Clippers di Doc Rivers, attualmente la principale pretendente alle sue prestazioni sportive. Rimane infine ancora in dubbio la permanenza a Denver del centro Mason Plumlee, arrivato in inverno per Jusuf Nurkic, restricted free agent.