Presentato ieri alla stampa da nuovo giocatore dei Minnesota Timberwolves, Jimmy Butler non ha perso tempo, accreditandosi immediatamente come nuovo leader della squadra allenata dal suo mentore Tom Thibodeau. Giunto da Chicago in una trade - sviluppatasi la notte del Draft - che ha coinvolto anche Kris Dunn e Zach LaVine (oltre a Lauri Markkanen), finiti ai Bulls, il prodotto da Marquette University non ha nascosto le sue ambizioni: vincere, avendo a disposizione il talento per farlo.
"Sì, le nostre aspettative sono quelle di vincere - le parole di Butler durante la presentazione, avvenuta ieri in conferenza stampa nella facility dei Timberwolves, presso Bloomington - è il motivo per cui mi hanno portato qui. Questi ragazzi - Karl-Anthony Towns, Andrew Wiggins e tutti gli altri - sono davvero giocatori dall'enorme talento. Sono qui per spingerli a dare il meglio delle loro possibilità. Bisogna voler vincere. Ogni partita, per poi arrivare al titolo. E' questo il mio obiettivo, e voglio che diventi l'obiettivo di tutti qui ogni volta che metteremo piede in palestra per allenarci". Un Butler che non gradisce le critiche sulla sua presunta mancanza di leadership, e che risponde così ai giornalisti presenti: "C'è sempre qualcuno che deve prendersi la responsabilità quando le cose non vanno bene - la sua reazione, riportata da Tim McMahon di Espn - e io sono quel tipo di persona. Mi sta bene, poi ognuno ha la sua opinione. Ho qui il mio telefono nella tasca destra dei pantaloni. Se qualcuno ha qualcosa da dirmi, si senta libero di chiamarmi (e qui Butler svela il suo numero di cellulare, con un mezzo colpo di teatro)". Poi, ancora parole sulle prospettive dei Timberwolves: "Tutti noi giochiamo per vincere un titolo: è l'unico motivo che ci spinge a fare ciò che facciamo. L'asticella è stata fissata molto in alto dalle squadre che stanno giocando in questo momento, ma non mi sentirete dire che l'obiettivo sono i playoffs. L'obiettivo è provare a vincere ogni partita, e poi il titolo. Negli ultimi giorni si stanno verificando diversi movimenti di mercato, ma nonostante tutto penso che anche noi di Minnesota potremo essere tra gli avversari più forti dei Golden State Warriors. Sono convinto che possiamo farcela".
Accanto a Butler, il general manager Scott Layden e l'head coach Tom Thibodeau, che aveva già allenato Butler ai tempi dei Chicago Bulls: "E' il modo in cui lavora a renderlo un giocatore davvero speciale - dice Thibodeau - ovviamente è impossibile realizzare ciò che lui è riuscito a fare senza possedere grande talento, ma la sua forza sta tutta nella voglia e nell'intelligenza. Tutte caratteristiche che non ha mai perso. Dal giorno in cui è arrivato in NBA ha sempre cercato di raggiungere l'eccellenza, è davvero un modello da seguire. Ora la squadra ha un cuore giovane con Towns e Wiggins, e siamo entusiasti di avere anche Jimmy. E' uno dei migliori two-way players della lega. Diventare un tre volte All-Star, una medaglia d'oro alle Olimpiadi, un giocatore da primi quintetti NBA, è stato un premio al lavoro a cui si è sottoposto e alla persona che è. Un ragazzo fantastico, un vero leader: siamo eccitati all'idea di averlo con noi. Sono certo che rimarrà qui per un bel po'. All'interno della lega lo conoscono tutti, negli anni ha intrecciato rapporti con i migliori giocatori NBA, perchè è un All-Star, ha vinto le Olimpiadi, gioca con Team USA. Quindi quando qualcuno si chiederà se è il caso di venire a giocare ai Timberwolves, penso che la presenza di Jimmy sarà uno stimolo per i free agents. Grazie a Jimmy, avremo maggiori possibilità di ingaggiarli". Si dice entusiasta di poter giocare con il nuovo arrivato, Karl-Anthony Towns, una delle stelle della squadra: "E' così che si costruiscono le dinastie, mettendo insieme grandi giocatori che siano in grado di trovarsi bene all'interno di un sistema. Stiamo parlando di uno dei migliori quindici giocatori NBA, è chiaro che con lui il nostro gioco cambierà. Anche il resto della lega ci guarderà in maniera diversa".