Era nell’aria già da qualche giorno, ma pochi minuti fa è arrivata l’ufficialità. Phil Jackson, l’head coach più vincente della storia NBA e i New York Knicks si separano. È stata proprio la franchigia della Grande Mela a riportare la decisione tramite un comunicato sul proprio sito ufficile, definendola una scelta condivisa da ambo le parti e maturata dopo una lunga riflessione sul futuro della franchigia.
“Dopo un attenta riflessione e discussione, abbiamo concordato che i New York Knicks prenderanno una direzione diversa - dice James Dolan – Phil Jackson è uno delle più celebrate e vincenti personalità della storia dell’NBA. Il suo retaggio nel gioco della pallacanestro è impareggiabile. Gli auguriamo il meglio e gli porgiamo un ringraziamento per il suo servizio reso a Knicks, sia da parte dei giocatori che della dirigenza”.
Dolan prosegue: “Mentre valuteremo come muoverci al meglio riguardo alla leadership della franchigia, non sarò coinvolto nelle operazioni della squadra. Steve Mills dirigerà le attività giorno dopo giorno per il breve periodo. Tim Leiweke, che ha una straordinaria competenza ed esperienza nell’ambito manageriale dello sport sia a Toronto che a Los Angeles ed è nostro partner, avrà il ruolo di consigliere e lavorerà con Mills ad interim per aiutare a portare avanti i piani futuri della franchigia".
L’ormai ex presidente dei new York Knicks Phil Jackson ha voluto spendere le ultime parole del suo mandato all’interno della società in cui ha militato anche da giocatore e ha vinto 2 titoli NBA: “I New York Knicks manterranno per sempre un posto speciale nel mio cuore. Questa squadra e questa città hanno lanciato la mia carriera NBA. Gli sarò per sempre debitore. Sono grato a MR. Dolan per avermi dato la possibilità di tornare qui". Jackson conclude con qualche rimpianto: “Avrei certamente voluto portare un titolo NBA al Garden. Essendo uno che adora vincere, sono profondamente deluso di non esserci riuscito. I tifosi di New York non meritano di meno che un titolo. Auguro a loro e alla franchigia il meglio, ora e in futuro”.
Un rapporto cominciato tre anni fa e conclusosi dopo varie vicissitudini che si sono tradotte in nient’altro che stagioni da dimenticare, con voci di mercato che hanno contribuito a rendere difficile la comunicazione tra Jackson, la franchigia e la stessa città di New York, che si aspettava ben altri risultati dopo il ritorno in famiglia del maestro zen.