Dopo una settimana caratterizzata da turbolenze interne e dall'addio di David Griffin da general manager (ruolo attualmente scoperto, con Chauncey Billups già contattato dalla proprietà), i Cleveland Cavaliers tornano a farsi sotto per Paul George, superstar degli Indiana Pacers in scadenza di contratto tra un anno. Troppo alto il rischio di perdere LeBron James nel 2018: ecco perchè la franchigia dell'Ohio le sta provando tutte per assicurarsi le prestazioni di PG13.
Le voci delle ultime ore danno i Cavs pronti a imbastire una trade a tre con Indiana e Denver, sacrificando Kevin Love. Secondo quanto riportato da Marc Stein di Espn, lo scambio prevederebbe lo sbarco del Beach Boy californiano ai Nuggets, con George a fare il tragitto inverso, mentre i Pacers riceverebbero due o tre giocatori di Denver, al momento non meglio identificati. Nella High Mile City considerano Nikola Jokic e Jamal Murray pedine inamovibili, mentre il frontoffice dei Nuggets sarebbe disposto a prendere in considerazione offerte per Wilson Chandler, Kenneth Faried ed Emmanuel Mudiay. Un'altra versione della trattativa a tre, riportata da Chris Haynes di Espn, parla di Faried a Cleveland, per rinforzare il reparto lunghi a disposizione di coach Tyronn Lue. Tutto in alto mare al momento, ma è chiara la volontà dei Cavs di cambiare pelle rispondendo con Paul George ai Golden State Warriors. L'eventuale arrivo di PG13 - con Love via, destinazione Colorado - muterebbe la natura della squadra dell'Ohio, pronta a sposare definitivamente un quintetto con un solo lungo di ruolo, e con James e George ad alternarsi da numeri quattro. Attivissimi dunque i Cavs, desiderosi di soddisfare i desideri di LeBron, se è vero che - sempre secondo quanto riportato da Espn - non manca attualmente un pressing su Carmelo Anthony, nella speranza che il numero sette di New York possa accordarsi con i Knicks per la risoluzione del suo contratto e trasferirsi sul lago Erie. Una Cleveland che aveva sondato il terreno anche per Jimmy Butler, nelle ore precedenti al Draft, salvo dover abbandonare la pista dopo l'accordo intervenuto tra Chicago Bulls e Minnesota Timberwolves. E' viva anche la suggestione Dwyane Wade, che nella Windy City ha appena accettato una player option da ventiquattro milioni di dollari: Flash, come Anthony, secondo quanto rivelato da Brian Windhorst di Espn - dovrebbe trovare un'intesa con il suo frontoffice per una buonuscita per poi negoziare il suo approdo ai Cavs.
Vicenda dunque molto intricata, che nasce dall'annuncio di Paul George di non rinnovare oltre il 2018 il contratto che lo lega agli Indiana Pacers. Decisione definita "un pugno nello stomaco" dal presidente della franchigia di Indianapolis Kevin Pritchard, che non ha mancato di far notare come la tempistica della comunicazione di George non sia stata ideale per i Pacers: "Ora dobbiamo essere pronti a ogni scenario - le parole di Pritchard dopo il Draft - sono fiducioso che riusciremo a portare a casa qualcosa, ci sono molte cose che possono ancora succedere. Il giorno del Draft è stato più difficile trovare un accordo per una trade, ma ciò non significa che si possano imbastire trades più avanti. Ci sono in ballo future scelte, giocatori giovani e affermati: abbiamo intenzione di tenere tutto in considerazione". Chiara la necessità di Indiana di cedere George durante ques'estate, per evitare di rimanere a mani vuote l'estate prossima. Altre fonte NBA spiegano però che i Pacers non sarebbero entusiasti della proposta di trade a tre, in quanto i giocatori offerti da Denver non rappresenterebbero un'adeguata contropartita per l'addio di George. Indiana che d'altronde è attualmente pressata anche da altre franchigie per il suo All-Star: per PG3 si sarebbero già mossi infatti Houston Rockets, Los Angeles Lakers, San Antonio Spurs e Boston Celtics. Diversa invece la posizione dei Denver Nuggets, attesi a un'offseason aggressiva. Sostanzialmente perso Danilo Gallinari, Denver ha intenzione di costruire una squadra competitiva intorno al centro serbo Nikola Jokic, affiancandogli una power forward di livello. Si spiega così l'interesse per Love, ma anche per Blake Griffin, divenuto da pochi giorni free agent, dopo aver esercitato la early termination option che lo ha svincolato dai Los Angeles Clippers.