Al termine di una giornata caratterizzata da voci incontrollate sul futuro di Kristaps Porzingis, accostato prima ai Boston Celtics, poi ai Phoenix Suns, i New York Knicks hanno aperto il loro NBA Draft selezionando, con l'ottava moneta, il playmaker francese Frank Ntilikina, diciannove anni ancora da compiere, nell'ultima stagione in forza allo Strasburgo nel massimo campionato transalpino.
Di Ntilikina, ma non solo, ha parlato Phil Jackson subito dopo il Draft, dicendosi soddisfatto di aver pescato il giocatore che i Knicks volevano, e che a questo punto sembra rendere improbabile un rinnovo di contratto di Derrick Rose, point guard titolare nell'ultima stagione di New York. "Di questo ragazzo - le parole del Maestro Zen, riportate da Iana Begley di Espn - ci piace la stazza, il suo approccio alla pallacanestro, il suo atletismo, oltre alla sua abilità di mettersi sempre nella posizione di vincere nelle situazioni più complicate. Tutte le prime dieci scelte di questo Draft sono rappresentati da ragazzi molto giovani: si tratta di un aspetto fondamentale da comprendere quando ci si avvicina ai Draft di questi ultimi anni. E' un tipo di atmosfera in cui un prospetto giovane è tutto da costruire: sono giocatori in piena evoluzione. Speriamo che Ntilikina mostri subito di cosa è capace e aiuti la nostra squadra già a partire dal prossimo anno". Jackson, che per il talentino francese ha rinunciato a Dennis Smith e Malik Monk, rivela che "la nostra è stata una scelta su cui abbiamo a lungo riflettuto e discusso insieme al nostro staff. Sulle valutazioni complessive ha pesato anche il positivo giudizio sulle capacità difensive del ragazzo, che è un giocatore molto aggressivo. L'intensità è un aspetto chiave del suo modo di stare in campo, gli piace lottare, anche in difesa e a tutto campo". Come accaduto due anni fa per Kristaps Porzingis, sono in tanti a dubitare della scelta di Phil Jackson, anche in considerazione delle difficoltà dei Knicks delle ultime stagioni, mai competitivi nemmeno per agguantare un posto ai playoffs.
"La realtà è che siamo una squadra che sta crescendo insieme - ha proseguito Phil Jackson - credo ci sia differenza tra i Knicks vincenti degli anni Sessanta e Settanta, quando venivano inseriti cinque o sei giocatori con buona esperienza collegiale, con quanto sta accadendo oggi. Sono tempi diversi, le matricole NCAA vengono subite lanciate in NBA: ecco perchè dobbiamo cominciare a far crescere i nostri ragazzi". Un Jackson che negli ultimi anni ha cambiato rotta, decidendo di puntare su giocatori di area FIBA (al momento, nel roster dei Knicks, ci sono il francese Ntilikina, lo spagnolo Hernangomez, il lettone Porzingis, il lituano Kuzminskas e lo sloveno Vujacic): "Forse abbiamo un po' sottovalutato la qualità della pallacanestro europea, rimanendo troppo concentrati sull'NBA. La capacità di crescere come giocatori di sistema è l'aspetto più importante. Nei nostri colleges, troppe volte ci si adatta invece ai giocatori a disposizione, e non viceversa. Così facendo, si consente ai ragazzi di avere spazio per mostrare le loro doti nell'uno contro uno e le loro qualità offensive, mentre in Europa i giocatori sono già scolarizzati all'interno di un sistema e sanno come si gioca di squadra". Phil Jackson non commenta infine le voci di trades su Porzingis: "Siamo qui per parlare di scelte al Draft, non di rumors di mercato", la chiosa del presidente dei Knicks, che sa benissimo che la situazione relativa al giocatore lettone è tutta in divenire. Non sono esclusi altri contatti per scambiare Porzingis, nell'ambito di trades in cui Jackson vorrebbe inserire anche Joakim Noah, vera delusione dell'ultima campagna estiva di New York. Il lungo francese, mai a pieno regime a causa di infortuni assortiti, è a bilancio fino al 2020, con un ingaggio che supera i 17 milioni di dollari.