Dopo tanti chiacchiericci, alla fine il matrimonio si è celebrato e Lonzo Ball giocherà il prossimo anno con i Los Angeles Lakers. Tutto come da previsione: i 76ers hanno chiamato con la pick numero uno Markelle Fultz, mentre gli angelini, con la seconda scelta assoluta, si sono 'impadroniti' di Lonzo Ball. Per la giovane point guard è un sogno che si realizza, in quanto, nativo di Chino Hills, è cresciuto a circa cinquanta chilometri ad est di Los Angeles, ed il gialloviola è da sempre stato il suo amore, la sua più grande passione.
Subito dopo essere stato annunciato da Adam Silver, Ball ha espresso con un grosso sorriso tutta la sua felicità: "Non potevo chiedere di più, sono contento perchè avrò l'opportunità di giocare per la squadra per cui ho sempre tifato, sin da quando ero un bambino". Lonzo, tra l'altro, si è detto orgoglioso di essere stato scelto da una leggenda come Magic Johnson: "L'ho sempre ammirato, ho adorato la sua capacità di creare gioco, seppur il suo fisico era diverso dagli altri. Mai visto un playmaker delle sue dimensioni. Sono convinto che non ci sarà mai un altro Magic, ma se restando me stesso riuscirò ad essere anche solo la metà di quello che lui è stato per i Lakers, saremo tutti contenti, io in primis".
Emozione tanta, ed anche una buona dose di modestia nelle parole del futuro giocatore dei Lakers. Parola 'modestia' che non fa parte del vocabolario di suo padre LaVar, il quale, intervistato da ESPN, ha dichiarato: "Che chiamata per i Lakers, con lui in campo torneranno ai playoff già il prossimo anno. Sono sicuro di questo, potrei anche metterlo per iscritto in questo momento. Segnatevi questa cosa che vi ho appena detto, poi ne riparleremo tra qualche mese. Mi avete chiesto da quando era sicuro che mio figlio sarebbe diventato un giocatore dei Lakers, ed io ve lo dico subito, senza alcun problema. Sono anni che lo sostengo, io l'ho sempre saputo".
A frenare un pò gli entusiasmi ci ha pensato l'head coach dei gialloviola, Luke Walton, il quale ha espresso la sua nei minuti successivi alla chiusura del Draft. Ha in qualche modo risposto a papà LaVar, seppur indirettamente: "Sono una persona ottimista, ma non mi piace proiettarmi così in avanti. Per adesso a Lonzo chiederò solo di farmi vincere qualche partita quando inizieremo la Summer League, e nulla più. Per pensare ai playoff c'è tempo, è inutile fare voli pindarici".
L'allenatore ha voluto gettare acqua sul fuoco, e placare in qualche modo le pressioni che sono state scaraventate, dal padre in primis, sul ragazzo californiano. Anche in chiusura di Draft, nel momento in cui gli ospiti hanno lasciato il Barclays Center, le reazioni del pubblico sono state contrastanti. Applausi per Lonzo, fischi per LaVar, che esaltato dalla situazione, non ha fatto una piega ed ha abbandonato il 'palcoscenico' con un grande sorriso stampato in viso, e lanciando un berretto dei Los Angeles Lakers, ovviamente griffato 'Big Baller Brand', ormai arcinoto marchio di famiglia. E' solo l'inizio, cresce la curiosità di vedere all'opera Ball con i Lakers, l'uomo più chiacchierato dell'NBA Draft 2017.