Il colpo della notte NBA lo piazzano i Minnesota Timberwolves, che nel dietro le quinte del Draft NBA acquistano dai Chicago Bulls Jimmy Butler. Il presidente delle operazioni, nonché allenatore dei Twolves, Tom Thibodeau riesce a condurre in porto la trattativa che oramai portava avanti da tempo, riportando alla sua corte l'ala allenata allo United Center per quattro stagioni. Lo scambio prevede, oltre a Butler, l'arrivo alla corte di coach Thib anche della sedicesima scelta al Draft della notte, ovvero Justin Patton, mentre ai Chicago Bulls andranno Zach LaVine - ottima guardia nonostante l'infortunio al crociato della passata stagione - Kris Dunn, scelta numero 5 del Draft della passata stagione e Lauri Markkanen, finlandese di nascita e prodotto di Arizona, scelto con la numero 7 dai Bulls tramite i T'Wolves.
Il ventisettenne prodotto di Marquette rappresenta il tassello mancante per Minnesota per completare un quintetto di tutto rispetto e provare ad unire esperienza e solidità - anche difensiva - con lo smisurato talento che i vari Wiggins, Rubio e Towns hanno a disposizione. Il tutto per puntare con decisione alla rincorsa all'obiettivo playoff, che a Minneapolis manca oramai da circa 13 stagioni. Adesso spetterà a coach Thibodeau riuscire a far coesistere sul parquet due giocatori come Wiggins e Butler, soprattutto in attacco, anche se l'attenzione del tecnico di Minnesota si sposta sull'esperienza e sul carisma che l'ex Bulls potrà fornire agli altri: "Sappiamo benissimo cosa può darci, oltre che sul parquet, anche in allenamento. Conosco bene cosa vuole Jimmy più di ogni altra cosa, vuole competere, vuole vincere e noi proveremo a farlo. Per me gli aspetti più importanti del suo essere giocatore sono quelli che mette in mostra tutti i giorni, nel modo in cui si allena, nel modo in cui prepara le partite e come prende in mano la situazione negli incontri di squadra. Mostrerà tante cose ai nostri giocatori che ha imparato nel suo cammino ai Bulls".
E i Bulls? - Tante le reazioni, chiaramente più che negative, che circondano l'ambiente di Chicago, con il GM Paxson che ha provato così a giustificare quanto fatto: "Abbiamo ottenuto tre scelte molto importanti quest'oggi. Ciò che abbiamo fatto è stato fatto perché va in una precisa direzione. E quel che vogliamo fare lo faremo con dei giocatori giovani e futuribili. Dovremmo essere disciplinati e pazienti con loro. Sono chiaramente scelte difficili da prendere, perché sappiamo di aver ceduto un giocatore molto importante per la nostra squadra, ma queste sono scelte che definiscono il nostro futuro e la nostra strada. Lauri è il miglior giocatore presente nel tabellone, è un tipo di giocatore che rappresenta al meglio il modo in cui vogliamo giocare ed il modo in cui si sta evolvendo la Lega".
La strada, dunque, è segnata: nell'orizzonte di Chicago qualche stagione di assestamento, rifondazione, probabilmente persino di tanking per puntare a qualche prima scelta nei prossimi anni. I Bulls, nell'immediato, ripartiranno sì da LaVine, Dunn e Markkanen, altresì da Wade - che non è uscito dal contratto, forse sperando in una permanenza del suo ragazzo Jimmy Butler - Mirotic e Lopez, chiocce del gruppo, ma soprattutto dal nucleo di giovani che comprenderà anche Denzel Valentine, Payne, Zipser e Portis. Laconico, ed alquanto enigmatico, il commento a fine trade di Dwyane Wade, che tramite il proprio profilo Instagram ha così commentato quanto accaduto.