E' destinata a proseguire l'avventura di Dwyane Wade nella sua città natale. Il prodotto da Marquette University, una vita trascorsa con la maglia dei Miami Heat (con cui ha vinto ben tre titoli NBA), ha infatti comunicato ai Chicago Bulls di voler esercitare la player option prevista in suo favore, dell'ammontare complessivo di 23.8 milioni di dollari. Una mossa messa da tempo in conto dal frontoffice della franchigia della Windy City, come rivelato da Nick Friedell di Espn, data la difficoltà per Wade di reperire sul mercato NBA un'altra squadra disposta a corrispondergli uno stipendio annuale di tale portata (Flash ha 35 anni).
Intercettato dal network televisivo americano TNT per un commento sulla vicenda, D-Wade ha risposto con una battuta: "Ho accettato di rimanere per ventiquattro milioni di motivi", la chiosa tra il serio e il faceto che sintetizza perfettamente la situazione in corso tra il veterano NBA e Chicago. Sul proprio account Twitter, Wade ha poi snocciolato i seguenti numeri: "18.3 punti di media a partita in 29 minuti, con il 43% al tiro a 35 anni. Se avessi avuto 25 anni, con le stesse cifre, avrei ottenuto un contratto da 150 milioni". Bulls che sanno ora di non avere molti margini di manovra per quanto riguarda il salary cap, in un momento fondamentale per il loro futuro, in cui Jimmy Butler, stella della squadra e uomo franchigia, è richiesto da mezzo mondo NBA (in primis dai Cleveland Cavaliers). Butler, in scadenza di contratto nel 2019, ha già reso noto al duo formato da Gar Forman e John Paxson, di non voler rimanere oltre la data della scadenza (avrebbe in realtà a disposizione una player option): ecco perchè Chicago sembra fortemente tentata dall'idea di procedere a un rebuilding totale, effettuando una trade che coinvolga il suo numero ventuno. Secondo quanto riportato da Marc Stein di Espn, l'altro prodotto da Marquette University non avrebbe però al momento intenzione di salutare i Bulls, come comunicato anche ai Cleveland Cavaliers, sulle tracce del giocatore. Fiducioso di poter guidare Chicago al vertice della Eastern Conference, Butler non vorrebbe infatti legarsi a lungo termine ai Cavs, soprattutto in una fase in cui nella franchigia dell'Ohio regna l'incertezza: dopo l'addio del general manager David Griffin, la permanenza oltre il 2018 di LeBron James sulle rive del lago Erie non è infatti più così scontata.