La tanto attesa NBA free agency si avvicina e sicuramente uno dei nomi che più ha fatto parlare di sé  nel corso degli ultimi mesi è quello di Gordon Hayward. Il prodotto dell’università di Butler ha da poco concluso la miglior stagione della carriera, in cui ha condotto i suoi Utah Jazz all’ottimo record di 51-31 e al secondo turno dei playoff, dove si sono dovuti arrendere ai Golden State Warriors, poi campioni. 21.9 punti, 5.4 rimbalzi e 3.5 assist sono le ottime medie della stagione di Hayward che quest’anno si è pure tolto la soddisfazione di partecipare al suo primo All-Star game.

Proprio per queste sue qualità e per il contratto in scadenza quest’estate, Hayward si è rivelato uno dei pezzi più pregiati di questa free agency che ha visto soprattutto i Boston Celtics interessati al ragazzo nato nell’Indiana. Boston ha concluso una stagione tutto sommato positiva, sia per quanto riguarda la regular season, che la post season in cui si è fermata alle finali di conference, perse nettamente contro i Cleveland Cavaliers; per questo è in cerca di rinforzi di livello per colmare il gap che ancora c’è con la franchigia dell’Ohio. Ad avvalorare questa ipotesi è la presenza di Brad Stevens, attuale Head Coach di Boston ed ex allenatore di Hayward a Butler.

Tuttavia non solo Massachusetts nei possibili scenari futuri per il giocatore dei Jazz, perché un'altra franchigia è in cerca di possibili stelle da aggiungere al proprio roster, i Miami Heat di Coach Erik Spoelstra, che nell’ultima stagione, dopo un inizio molto complesso, sono riusciti a risalire la china, col l’exploit di 13 vittorie consecutive tra Gennaio e Febbraio, sfiorando la qualificazione ai Playoff, ceduta nelle ultime battute ai Chicago Bulls.

Sia Boston che Miami avrebbero spazio salariale per offrire a Hayward un contratto da 133 milioni di dollari in quattro anni, una cifra notevole che tuttavia non riuscirebbe a pareggiare l’eventuale possibile rilancio di 180 milioni in cinque anni degli stessi Utah Jazz, non troppo inclini a privarsi del loro swingman nel bel mezzo di un processo di crescita della franchigia, che ha già dato ottimi risultati in questa stagione.

Tre strade possibili quindi per il ventisettenne nativo di Brownsburg, Indiana e, considerato il livello del giocatore, non è da escludere che se ne possano aprire altre da qui al 1 luglio, data d’inizio della NBA free agency 2017.