Da certa prima scelta assoluta, pronto a vestire la maglia dei Boston Celtics, a giocatore le cui doti balistiche vengono messe in dubbio, il passo è breve. E' ciò che sta capitando in questi giorni a Markelle Fultz, point guard proveniente dagli Washington Huskies, giocatore più atteso - insieme a Lonzo Ball da UCLA e Josh Jackson da Kansas - delle parti alte del prossimo NBA Draft.
Un Draft in evoluzione e in ebollizione. Già, perchè mentre fino a pochi giorni fa nessuno dubitava che Fultz sarebbe finito ai biancoverdi di Boston, con i Los Angeles Lakers "costretti" a scegliere tra Ball e Jackson, oggi la situazione sembra essere meno cristallizzata. Secondo quanto riportato da Espn e Bleacher Report, Fultz non avrebbe infatti convinto pienamente durante il suo workout con i Celtics. Ecco spiegato il motivo di un suo altro provino, stavolta sulla sponda opposta degli Stati Uniti d'America, a El Segundo California, sede della facility della franchigia gialloviola, per uno dei più tipici dei casi da Trading Places, fortunatissimo film di fine anni Ottanta a firma John Landis. Cosa attendersi dunque da Fultz, considerato dagli addetti ai lavori come la point guard più talentuosa del prossimo Draft? Chi conosce i meccanismi della lottery del Barclays Center giura che alla fine il prodotto da Washington finirà comunque ai Boston Celtics, che decideranno a breve se tenerlo nel loro roster, cercando di farlo convivere con Isaiah Thomas, o se piuttosto cedere la loro prima scelta a un'altra franchigia, in cambio di una superstar NBA (Jimmy Butler dei Chicago Bulls e Paul George degli Indiana Pacers). Intanto Fultz si è ritrovato ieri catapultato nel mondo Lakers, dopo aver trascorso almeno un mese a spendere parole al miele nei confronti dei rivali di Boston: "E' stata una decisione che ho preso con la mia famiglia - dice il diciannovenne degli Huskies a proposito del workout con i gialloviola, secondo quanto riportato da Baxter Holmes di Espn - non si sa mai dove si va a finire dopo il Draft, quindi eccomi qui, venuto a vedere come funziona da queste parti. Mi piacerebbe andare ai Celtics, ma ovviamente andrò a giocare dovunque mi dovessero scegliere".
A chi gli fa notare che i biancoverdi avrebbero dubbi sul suo tiro, nonostante le ottime percentuali dall'arco (41.3%) fatte registrare nell'ultima stagione NCAA, Fultz risponde così: "I Celtics sanno come sono fatto, sanno che sono uno che lavora duro, hanno visto qual è la mia meccanica di tiro e sono a conoscenza delle mie capacità. Penso di potermi integrare bene con Isaiah Thomas, anche lui è un ex Husky, quindi siamo in qualche modo legati. Lui può giocare lontano dalla palla, io con la palla in mano. Sia come sia, penso davvero che potrebbe funzionare". Sarà un Draft di point guard, quantomeno per quanto riguarda le prime dieci picks. Non solo Fultz, ma anche Lonzo Ball (UCLA Bruins) e De'Aaron Fox (Kentucky Wildcats): "Rispetto tutti, ma penso che il nostro gioco sia molto diverso. La principale differenza con Ball e Fox è che io penso di poter essere a mio agio ovunque, soprattutto sui due lati del campo". Fultz ai Lakers? Il ragazzo cerca di non farsi prendere alla sprovvista da una prospettiva inimmaginabile solo pochi giorni fa (e che con ogni probabilità comunque non si concretizzerà): "Certo che potrei giocare qui, Los Angeles è una grande città, i Lakers sono una grande squadra, una franchigia con tantissima storia alle spalle. Credo che potrei trovarmi bene anche con D'Angelo Russell, siamo entrambi abbastanza versatili da poter giocare nei due ruoli del backcourt". A casa Lakers è impossibile eludere l'argomento Lonzo Ball: "Sono un agonista - dice Fultz del suo rapporto con il figlio di LaVar - lo sono con chiunque mi si pari davanti. Lonzo è un gran point guard, stiamo entrambi lottando per le stesse posizioni al Draft: quando ci troveremo l'uno contro l'altro sul campo, proverò a far di tutto per batterlo in ogni aspetto del gioco".