Com'era facilmente prevedibile, le ore successive alla sbornia per il titolo NBA conquistato in finale contro i Cleveland Cavaliers servono ai Golden State Warriors per riflettere sul futuro di un gruppo che vuole rimanere insieme, ma che ha allo stesso tempo la necessità di mettersi d'accordo su questioni salariali, in modo da non intaccare un roster vincente.

Kevin Durant e Steph Curry. Fonte: Tony Dejak/Associated Press

Ed è esattamente questo l'argomento principale che i giocatori della Baia affrontano durante le exit interviews di fine stagione. Occhi puntati su Kevin Durant e Stephen Curry, uno con una player option in a sua disposizione, l'altro unrestricted free agents. Entrambi spiegano di voler rimanere ad Oakland, per proseguire nel ciclo vincente iniziato solo due anni fa. Per KD, le voci più insistenti, riportate da Chris Haynes di Espn, parlano di una rinuncia a quattro milioni di dollari per la prossima stagione, e di un'attesa almeno di un anno per l'estensione contrattuale, in modo da consentire alla franchigia di rinegoziare gli accordi con i free agents Andre Iguodala e Shaun Livingston: "Questa è una squadra speciale, un gruppo speciale - dice l'MVP delle Finals in conferenza stampa - conosciamo il business che ruota intorno alla pallacanestro, dove non si può dare niente per scontato. Ma sento che qui le cose possono funzionare, e che tutti noi avremo una chance di ripeterci l'anno prossimo. E' più facile a dirsi che a farsi, ma è questo il nostro obiettivo. Vogliamo rimanere insieme e capire come continuare a migliorare". Un Durant che studia le prossime mosse personali: "Negli ultimi due giorni ho pensato a cosa fare dal punto di vista salariale, dovremo tutti comprendere meglio che strada intraprendere. Ci lavoreremo sopra. Come ho già detto, voglio rimanere qui, perchè vogliamo vincere ancora. Vedremo se riusciremo a farcela insieme, e' questo l'obiettivo, perchè vincere un titolo è l'obiettivo finale di ogni giocatore. Ormai qui tutti hanno provato quest'esperienza, e hanno intenzione di provarla nuovamente". Discorso simile anche per Stephen Curry, in scadenza di contratto e atteso a un rinnovo da massimo salariale, 205 milioni di dollari per i prossimi cinque anni (oltre 40 a stagione). 

Stephen Curry. Fonte: Kyle Terada-USA TODAY Sports

Steph è consapevole dell'importanza di mantenere intatto il roster di Golden State: "A nessuno piace fare sacrifici dal punto di vista salariale, e non voglio forzare nessuno a dover tenere un certo tipo di atteggiamento, ma tutti sappiamo cosa è meglio in prospettiva per questo gruppo, e dovremo fare tutto ciò che è necessario per mantenere questa squadra unita. Per quanto mi riguarda, sono già orientato in questa direzione, e so che lo è anche Kevin. Rimanere insieme vorrebbe dire tutto per noi. Ciò che abbiamo costruito qui a Golden State è davvero speciale. E' unico, è qualcosa che non voglio vedere concludersi. Tutti i pezzi del mosaico sono importanti nell'equazione che ci porta a vincere il titolo o comunque a competere per l'anello ogni anno. Sappiamo che si tratta di una questione di affari, e che ci sono decisioni che vanno prese alla fine di ogni stagione, valutando la situazione per quella che è". Curry rivela di aver già parlato con Klay Thompson e Draymond Green: l'obiettivo è quello di fare spazio salariale per trattenere alcuni dei free agents considerati come elementi chiave del nucleo vincente dei Warriors. Tra questi, ecco Shaun Livingston: "Tutti vorremmo mantenere intatto questo gruppo - dice il veterano NBA - per vedere poi se siamo in grado di realizzare insieme i nostri obiettivi. Ne sapremo di più quando sarà il momento di prendere decisioni al riguardo. Chiaramente potrebbe esserci un effetto domino. Ci sono ragazzi che hanno importanti decisioni da dover ponderare, alla fine si tratta di godersi quest'avventura, così come questo momento che stiamo vivendo. La nostra è una gran bella cavalcata".