Il Cska Mosca non sembra volersi arrendere all'idea di perdere Milos Teodosic. Le sirene della NBA attirano, e non poco, le giocate e l'estro del playmaker serbo, che alla non più giovanissima età di 30 anni ha - o quantomeno avrebbe - tutta l'intenzione di voler misurare tutte le sue qualità nel miglior campionato professionistico del pianeta. Dall'altra, tuttavia, dodici milioni di ragioni - tantissime - per tre anni, nell'intento di tenerlo ancorato ancora alla maglia moscovita per qualche stagione ed illuminare la scena nella capitale russa. Scelta difficile, la palla adesso passa nelle sapienti mani del nativo di Valjevo.
Itoudis e la dirigenza del Cska, reduce dalla finale di consolazione del campionato russo contro il Khimki appena vinta, prova ad alleviare la delusione della sconfitta rimediata in semifinale di Eurolega contro l'Olympiacos provando a dare nuovamente l'assalto al titolo continentale. Per farlo, obbligatoriamente, si deve passare dalla conferma del genio serbo, braccio in campo della mente di Itoudis in panchina, Deus ex Machina di tutti i successi del Cska in queste stagioni. Difficile fare a meno di Teodosic, anche se adesso, con ogni probabilità, non si tratterà più di una semplice e mera questione economica, bensì di ambizioni, di sfide diverse da quelle affrontate fin qui.
Motivo per il quale Teodosic potrebbe essere spinto ad accettare di prendere il volo per gli States, dove ad attenderlo ci sono molte squadre intenzionate a scommettere sul suo smodato talento. Nel frattempo, Andrey Vatutin, presidente delle operazioni del Cska ha così commentato quanto sta accadendo in questi giorni: "Proveremo a costruire una squadra ancor più forte nella prossima stagione e questo è il motivo per cui aspetteremo la risposta di Milos nei tempi più ristretti possibile".
Tuttavia, la sensazione è che Teodosic possa rinviare la decisione ai primi giorni di Luglio, quando la Free Agency NBA entrerà nel vivo e i primi movimenti di mercato potrebbero aprirgli - o chiudergli - determinate porte verso il mondo statuntense della palla a spicchi. Il futuro di Teodosic, quindi, è ancora in bilico tra il Vecchio Continente e gli USA.