Il "PalaTerme" di Montecatini ha espresso i suoi verdetti. Dopo Montegranaro ed Orzinuovi é Napoli a salire in A-2. Se per la compagine marchigiana e quella bresciana la promozione era un obiettivo prefissato fin dall'inizio della stagione, cosí non é per Napoli e noi vogliamo proprio raccontarvi la favola che ha contraddistinto il roster partenopeo. Una storia iniziata neanche un anno fa, nel mese di Giugno nella città partenopea non si aveva idea di ciò che sarebbe successo soltanto 12 mesi dopo, anche perché dopo l'ennesimo fallimento erano vane le speranze di vedere ancora la palla a spicchi rotolare al PalaBarbuto.
La svolta arriva nel mese di luglio, con il principale protagonista di questa storia, il presidente Ciro Ruggiero, che decide di trasferire la propria società da Agropoli a Napoli, dandogli ovviamente una nuova denominazione. La Cilento Basket Agropoli si è contraddistinta non solo per tutta una serie di risultati positivi che l'hanno portata in poco tempo dall'Eccellenza alla Serie B, ma anche per la valorizzazione del proprio settore giovanile. Il presidente Ruggiero decide cosí di esportare tale filosofia nel capoluogo campano, facendo così rinascere l'entusiasmo del popolo partenopeo intorno alla palla a spicchi. Dapprima si forma la società con il vicepresidente Flavio D'Isanto, il direttore generale Fabrizio Errico ed il direttore sportivo Pino Corvo. Dopodiché viene formato lo staff tecnico, capitanato dal napoletanissimo Francesco Ponticiello.
La squadra viene assemblata nel giro di poco tempo grazie alla competenza ed alla professionalità del coach partenopeo e del ds. Il primo tassello è di quelli importanti, ovvero il capitano Roberto Maggio, che, dopo aver portato in A-2 Forlì, decide di riscendere di categoria per giocare nella squadra della sua città. Di seguito vengono ingaggiati Murolo, Barsanti, Mastroianni, Rappoccio, Ronconi, giocatori che come vedremo risulteranno fondamentali per la vittoria finale. I veri colpi del mercato estivo arrivano però con gli ingaggi di Njegos Visnjic e Stefan Nikolic. I due cestisti serbi permetteranno a Napoli di fare un notevole salto di qualità sia dal punto di vista dell'esperienza, sia sotto quello della qualità e della fisicità. In particolare il n.24 partenopeo risulterà essenziale.
Il primo banco di prova arriva il 2/10 con la prima giornata di campionato che vede Napoli opposta nel derby campano a Maddaloni. I partenopei si aggiudicano l'incontro col parziale di 89-64, un punteggio che sa di preludio a ciò che arriverà dopo. Infatti, nonostante le difficoltà logistiche dovute agli spostamenti a Cercola e Casalnuovo a causa della momentanea inagibilità del PalaBarbuto, la squadra azzurra continua ad incamerare successi: 90-64 alla Stella Rossa, 88-69 a Viterbo, 93-75 al Forlí. Vittorie che inizialmente sembrano solamente frutto di un entusiasmo iniziale e che invece si dimostreranno messaggi ben chiari nei confronti dei tifosi e degli avversari. Il primo passo falso arriva in Sicilia, contro Barcellona, che s'impone col punteggio di 73-63. Una sconfitta che potrebbe far pensare ad un approccio di parentesi negativa della squadra partenopea, ma cosí non é.
Da Cefalú in poi, la GeVi Cuore Napoli Basket inanella ben 7 vittorie consecutive. Un cammino segnato da punteggi importanti (90-81 a Cefalù, 92-73 a Palestrina, 75-68 a Scauri, 78-72 a Patti, 90-78 contro Catanzaro, 65-56 contro Teramo, 86-82 contro Cassino) che cominciano a far pensare l'intera tifoseria partenopea, certa di una squadra costruita per una salvezza tranquilla e che invece sta andando ben oltre le aspettative. Lo stop casalingo con Valmontone (89-97) all'ultima giornata del 2016 si rivelerà essere solamente un passaggio a vuoto, con l'inizio dell'anno nuovo la GeVi Cuore Napoli Basket inanella due vittorie fondamentali contro la Simply Vis Nova Roma (76-62) e BNL Luiss Roma (73-62). Due successi che gli garantiscono l'accesso alla Coppa Italia di categoria.
Prima di tale evento Napoli costella l'inizio del girone di ritorno con cinque vittorie consecutive: Maddaloni (80-61), Stella Azzurra Roma (79-61), Viterbo (77-53), Forlí (92-75) e Basket Barcellona (90-76). Lo stop inatteso arriva a Cefalú dove la squadra campana perde per 84-75. Una sconfitta che non mina il gruppo azzurro capace di riscattarsi nella giornata successiva contro Palestrina (65-61). A questo punto il campionato lascia spazio alla Turkish Airlines Cup, ovvero la Coppa Italia di categoria.
Qui Napoli, rinforzata dagli arrivi di Marzaioli (esterno) e Matrone (centro), affronta la Paffoni Omegna al primo turno. I partenopei riescono a qualificarsi per la semifinale grazie alla vittoria per 76-73. Nel turno successivo il roster azzurro si ritrova ad affrontare una squadra del proprio girone, Valmontone. La squadra di coach Ponticiello vendica la sconfitta maturata in campionato con una vittoria per 66-64. In finale la GeVi Cuore Napoli Basket affronta Orzinuovi e, grazie ad una giocata leggendaria di capitan Maggio a fil di sirena, la squadra partenopea riesce ad aggiudicarsi la Coppa Italia di categoria. Punteggio finale 60-58.
Un successo totalmente inaspettato ed atteso dai tifosi da almeno un decennio. Qui c'é la svolta della stagione. Il roster azzurro non può piú nascondersi e dichiara apertamente di puntare ai playoff. L'entusiasmo derivante dal trionfo in Turkish Airlines Cup viene parzialmente spento da Scauri, che batte a sorpresa Napoli col punteggio di 76-72. Una sconfitta che serve alla squadra, in quanto da qui non perderà piú una partita tranne all'ultima giornata. In serie vengono sconfitte: Patti (67-54), Catanzaro (80-67), Teramo (76-64), Cassino (76-73), Valmontone (80-73) e Simply Vis Nova Roma (80-75). A primo posto ormai acquisito Napoli si lascia andare contro la BNL Luiss Roma, perdendo per 70-61.
La mente della società, della dirigenza, dello staff tecnico e dei giocatori è completamente rivolta ai playoff, dove la GeVi Cuore Napoli Basket affronta al primo turno Senigallia, ottava nel Girone D. Gli uomini di Ponticiello non sbagliano e liquidano la contesa in due match: 82-74 il primo, 64-54 il secondo. In semifinale il roster azzurro pesca l'ostica Cassino, qualificatasi grazie al 2-1 rifilato al San Severo. La serie per Napoli si mette subito in salita a causa della sconfitta in gara-1 per 72-69. Un insuccesso bruciante in quanto arrivato dinanzi ai propri tifosi. Il riscatto però è immediato, in gara-2 Napoli vince col punteggio di 85-78.
Si arriva quindi alla "pivotal game" di gara-3 che Cassino riesce ad aggiudicarsi al termine di 45 minuti combattutissimi. Al suono della sirena il punteggio recita: Cassino 91 Napoli 86. A questo punto la squadra partenopea si ritrova ad un punto di svolta: o vince riportando la serie a Napoli per gara-5 o la stagione é finita. I ragazzi di coach Ponticiello, come dimostrato piú volte durante l'annata, riescono ad uscire dal momento di difficoltà vincendo gara-4 col punteggio di 78-74. La qualificazione si decide quindi in un PalaBarbuto gremito in ogni ordine di posto. Il botteghino registra 3000 paganti, che fanno sentire tutto il proprio calore per tutti i 40 minuti di partita. Si gioca in un catino e per Cassino non c'è nulla da fare. Il roster laziale soccombe sotto i colpi della squadra partenopea, che si qualifica per la Finale col punteggio di 90-69.
Giunta all'ultimo atto di questa post-season prima delle Final Four, Napoli non vuole lasciarsi scappare l'occasione di coronare la stagione con un qualcosa di meraviglioso. Davanti però si ritrova la temibile Palestrina (3a nel Girone C), capace di eliminare in semifinale Bisceglie, giocando e vincendo gara-5 in terra pugliese. La GeVi Cuore Napoli Basket, imparata la lezione impartita da Cassino, parte subito forte vincendo gara-1 per 73-56. Una vittoria non scontata a causa del fatto che la partita si sia giocata a Casalnuovo e non al PalaBarbuto, occupato per l'occasione per altri eventi sportivi. Il secondo round invece si gioca nell'impianto di sede a Bagnoli e qui Napoli ripete la prestazione vista nella prima uscita, la squadra di coach Ponticiello vince col punteggio di 65-58.
La serie si trasferisce a Palestrina e qui va in scena una gara-3 memorabile, che porta Napoli a vincere ai supplementari per 83-79. Con questo successo il roster azzurro si qualifica per le Final Four di Montecatini. La GeVi Cuore Napoli Basket è ad una sola vittoria dal sogno, chiamato A-2, che però inizialmente si trasforma in un incubo a causa della vittoria di Orzinuovi per 68-58. Non é però ancora finita, perché c'è ancora uno spareggio che potrebbe permettere alla squadra di coach Ponticiello di essere promossa.
Siamo arrivati al punto focale di questa storia, di questa favola, che vede gli azzurri ad un passo da un qualcosa di miracoloso, di impensabile ad inizio stagione. Un successo dopo l'altro la squadra é arrivata a giocarsi il tutto per tutto nella sfida contro la Co. Mark. Bergamo. Qui si realizza tutto ciò per cui si é lavorato fin dall'inizio. Qui vengono premiati tutti i sacrifici fatti. La GeVi Cuore Napoli Basket, grazie ad un maestoso Njegos Visnjic, autore di 31 punti e 13 rimbalzi, batte la compagine bergamasca col punteggio di 64-59. Il centro serbo è la dimostrazione che anche a 38 anni si può fare la differenza ed essere protagonisti di una favola diventata realtà.
Ovviamente è riduttivo limitare il successo al solo n.24 partenopeo, fin dall'inizio c'è sempre stato un unico gruppo, un'unica grande famiglia. In questo modo si può andare oltre ogni piú rosea aspettativa. Dal presidente Ruggiero, al vicepresidente D'Isanto, ai direttori Errico e Corvo, al coach Ponticiello, ai giocatori, fino ad arrivare ai tifosi, tutti hanno contribuito affinché questo sogno si realizzasse. La dimostrazione che con competenza, professionalità, trasparenza, ma soprattutto tanto, tantissimo cuore si può fare ogni cosa.
Ora arriva la parte piú difficile sotto un certo punto di vista. L'effetto sorpresa è svanito, il messaggio è stato recapitato. Napoli è tornata, ora toccherà alla dirigenza insieme allo staff tecnico decidere come migliorare la squadra in vista della A-2, con l'obiettivo chiaro di confermarsi, perché non si guarda piú indietro ma solamente in avanti. Il tempo dei fallimenti è finito, ora è l'era dei trionfi.