Una gara-4 aggredita e fatta propria dai Cleveland Cavaliers poteva essere nella logica della serie delle NBA Finals 2017. Sopra 3-0 nella serie, i Golden State Warriors sono però ricascati in antichi errori, mostrando un approccio superficiale e svagato nel catino infuocato della Quicken Loans Arena, costringendosi ora a un week-end da incubo, popolato dai fantasmi della rimonta subita lo scorso anno.
Non fosse bastata la grandinata di triple dei Cavs, unita alla messe di canestri di Kyrie Irving e del solito LeBron James - tripla doppia ambulante quando conta - i californiani si sono lasciati tirar dentro in un clima da corrida, contro i loro migliori interessi, finendo per perdere in maniera netta una gara che ora dà nuova linfa ai loro avversari in vista della prossima sfida di lunedì notte (ore 3 italiane, Oracle Arena di Oakland, diretta Sky Sport). La sconfitta appena subita fa doppiamente rumore: non solo perchè non chiude una serie che in troppi davano già per terminata, ma anche perchè rappresenta il primo k.o. in questa postseason per Golden State. Difficile quantificare gli effetti collaterali di un simile rovescio, soprattutto alla luce di quanto accaduto dodici mesi fa. Nel trambusto generale (tecnici a ripetizione, qui pro quo sull'espulsione di Draymond Green), Steve Kerr prova a mantenere lucidità: "L'anno scorso è l'anno scorso - le parole in conferenza stampa del coach di Golden State, riportate da Baxter Holmes di Espn - e quest'anno è quest'anno. Stavolta Draymond Green non sarà sospeso per gara-5. O forse sì, non so". Un pizzico di sarcasmo al termine di una notte amara, che l'allenatore dei Dubs racconta così: "In questi casi non c'è un unico fattore in grado di spiegare i motivi della sconfitta. La nostra difesa non è stata sui suoi standard abituali. I Cavs hanno iniziato segnando tiri difficili, e poi hanno continuato su quella falsariga. Penso davvero che abbiano giocato una partita eccezionale. Hanno alzato il livello della loro fisicità, in un modo che non siamo riusciti a pareggiare. Avremmo dovuto fare un lavoro migliore da quel punto di vista. E' stata una gara molto intensa dal punto di vista emotivo, ma queste sono le Finals, nessuna sorpresa. Loro erano sotto 3-0, sapevamo che ci sarebbe stato da combattere. Ho visto tantissima intensità sul parquet, ciò che mi attendevo da una grande squadra, con grandi giocatori, che ha giocato in maniera disperata. Secondo tecnico a Green? Pensavo l'avessero fischiato a lui, ma lo meritavo io".
"Oggi Steph non era in serata, è partito piano, ha perso subito un paio di palloni. Può capitare, ma ora deve guardare avanti. E' stata una partita molto fisica, con falli, spintoni, trattenute, colpi: avremmo dovuto gestirla meglio. Cleveland è stata più aggressiva, ha meritato di vincere. Kyrie e LeBron sono stati fantastici, oggi non mi sono sembrati stanchi". Se Steve Kerr non perde la sua abituale compostezza, Kevin Durant sembra maggiormente scosso dallo schiaffo appena ricevuto: "I Cavs hanno fatto un gran lavoro attaccando presto nell'azione, costruendo tiri aperti dall'arco. Hanno trovato ritmo e continuato a segnare da tre punti. Ma questa è la Cleveland che conosciamo, una squadra che ha giocato così per tutta la stagione, che segna tiri difficili dalla lunga distanza. Abbiamo dato loro troppe occasioni per andare a referto da tre, soprattutto all'inizio: poi arriva un momento in cui quei tiri vanno dentro. Il mio battibecco con LeBron? Il trash talking fa parte del gioco". Analizza la sconfitta anche Stephen Curry: "Ci hanno aggredito sin dalla palla a due, e quando è così è normale trovare fischi a tuo favore. Sono andati in lunetta, ci hanno tolto ritmo, avevano motivazioni extra: evidentemente si sono caricati a dovere per certe chiacchiere degli ultimi giorni. Avremmo voluto chiudere qui la serie, ma sono fiducioso per gara-5. Nello spogliatoio si respira l'atmosfera di chi sa che ora vanno fatti moltissimi aggiustamenti, sia in difesa che in attacco, partendo ovviamente dall'atteggiamento del primo quarto". Polemico nei confronti del pubblico della Quicken Loans Arena Draymond Green: "Da queste parti non sono molto svegli. Quel fallo tecnico non era per me, l'arbitro mi ha subito detto che non lo aveva fischiato contro di me, io ho solo protestato da solo. Qui c'è sempre grande attenzione nei miei confronti. Le loro ventiquattro triple ci hanno fatto malissimo, ma possiamo concedere 40 punti a Kyrie, che oggi ha segnato canestri difficili, o una tripla doppia a LeBron. Ciò che non possiamo permetterci è che anche giocatori come Kevin Love e J.R. Smith segnino così tanto".