A otto giorni di distanza dalla prima palla a due delle NBA Finals 2017, la serie tra Cleveland Cavaliers e Golden State Warriors sembra già prossima alla conclusione. I californiani conducono infatti 3-0 su LeBron James e compagni, dopo aver sbancato la Quicken Loans Arena in gara-3. E ancora in Ohio si giocherà stanotte (ore 3 italiane, diretta Sky Sport), per decidere se i Dubs torneranno campioni due anni dopo l'ultima volta o se i Cavs riusciranno a riportare la serie sulla Baia.
Dopo la rassegnazione del finale di mercoledì, LeBron James ha ricaricato se stesso e i suoi, spronandoli a guardare a una partita per volta, un po' come accaduto lo scorso anno, quando Cleveland fu capace di rimontare da 3-1 per andarsi a prendere il Larry O'Brien Trophy alla Oracle Arena. Il primo mattoncino dovrà essere fabbricato necessariamente in gara-4, magari sperando in un calo di Golden State. Calo psicologico, di tensione, più che fisico, per una squadra che sta riuscendo a ruotare con buona efficacia anche i suoi giocatori migliori. Eppure anche i Warriors hanno dalla loro una motivazione extra: chiudere la serie a Cleveland, facendo registrare un 16-0 che sarebbe storico per una postseason NBA e che spedirebbe il team di Steve Kerr direttamente nell'empireo del gioco. Ecco perchè gara-4 vivrà di equilibri psicologici oltre che tecnici, sul filo sottile della sfida tra chi non vuole arrendersi e chi ha al contrario intenzione di archiviare la pratica. A dieci anni di distanza dalla sua prima apparizione alle Finals, LeBron James non vuole raccogliere il secondo sweep della carriera (dopo quello contro i San Antonio Spurs nel 2007). Il Prescelto giocherà la solita gara senza domani, quella che ha già disputato nell'episodio precedente, con Kyrie Irving al suo fianco. Replicare la prestazione di due giorni fa, ecco l'obiettivo delle prime due stelle dei Cavs, magari ricevendo il supporto offensivo di Kevin Love e della clamorosa batteria di tiratori stanziata sul perimetro. Ma non di solo attacco potrà vivere Cleveland: Tyronn Lue proseguirà nella sua scelta di cambi radicali contro tutti gli attaccanti dei Warriors, opzione che ha fatto sparire dai radar Tristan Thompson, il lungo canadese così importante nella conquista del titolo 2016. Aggressività e voglia di fare la storia saranno le chiavi della prova dei padroni di casa, decisi a non chiudere una stagione strepitosa con un risultato tanto crudele alle Finals.
Dall'altra parte, Golden State vede il traguardo a poche centinaia di metri, ma allo stesso tempo affronta i fantasmi del passato, quelli di una rimonta choc subita lo scorso anno, che nessuno nella Baia ha ancora dimenticato. Tra senso di appagamento e voglia di rimanere perfetti si deciderà il destino dei Warriors di Steve Kerr, intenzionato a non modificare le sue rotazioni per gara-4. I minuti di riposo concessi durante le partite a Kevin Durant e a Steph Curry si sono rivelati sinora fondamentali per l'esito della sfida. KD è a un passo dal suo primo titolo, e con ogni probabilità dal riconoscimento di MVP delle Finals, ma un'altra vittoria dei Dubs passerà anche se non soprattutto dalla tenuta mentale di Draymond Green, tormentato da problemi di falli nell'ultima apparizione alla Quicken Loans Arena. Completamente recuperato alla causa Klay Thompson - dal punto di vista offensivo, perchè difensivamente lo Splash Brother numero due è sempre stato sul pezzo - Golden State cercherà di mantenere alti i ritmi della partita, inserendo dalla panchina Andre Iguodala, ancora una volta fondamentale nelle pieghe di una sfida che si decide sui dettagli. Zaza Pachulia partirà in quintetto, per lasciare poi spazio ai vari JaVale McGee e David West, fin quando Kerr varerà il suo lineup piccolo, con Green da centro e quattro esterni. Durant su James sarà nuovamente la chiave della partita, con Curry tornato a livelli di eccellenza e in gran spolvero sui due lati del campo. I vari Livingston, Clark e McCaw saranno chiamati a giocare nei momenti intermedi della partita, per dare nuova linfa al secondo quintetto dei Dubs, sinora nettamente superiore a quello dei rivali. La folle corsa NBA potrebbe dunque chiudersi tra poche ore, oppure allungarsi di qualche giorno, con LeBron James (e J.R. Smith) pronti a rovinare la festa dei Warriors, e magari a coltivare insani sogni di ribaltone.