Anche gara-2 delle NBA Finals è dei Golden State Warriors. Nonostante una prova maiuscola di LeBron James, i Cleveland Cavaliers tornano in Ohio sotto 2-0, stavolta con la sensazione di aver fatto il possibile per contrastare i californiani, nuovamente con il loro allenatore - Steve Kerr - in panchina. Non è bastata ai Cavs la classe infinita del Prescelto, fuoriclasse mai domo che ha provato fino alla fine a tenere a galla i campioni in carica, poi messi al tappeto dal ritmo avversario e dai canestri di Kevin Durant e Steph Curry.
Ed è forse questo il motivo per il quale LeBron appare irritato nella conferenza stampa post-gara-2. Infastidito dal dover aspettare prima di poter sedersi a parlare con i giornalisti, James occulta parte della sua delusione: "Sono nervoso - le sue parole negli spogliatoi - ma non per quanto accaduto in campo. La pallacanestro in questa caso non c'entra niente, è che negli ultimi tempi mi fanno sempre attendere troppo prima di arrivare in sala stampa". La tripla doppia d'ordinanza (29 punti, 14 assist e 11 rimbalzi) non è servita a pareggiare la serie, e James ha la sua versione per spiegare quanto accaduto alla Oracle Arena di Oakland: "Per la maggior parte del tempo - le parole di LeBron - abbiamo seguito il nostro piano partita, provando a eseguire al meglio. Oggi siamo stati molti più aggressivi, costringendo i Warriors a perdere almeno venti palloni. Ma ci hanno battuto ancora una volta. Sono una squadra diversa dalle altre. Mi avete chiesto più volte in cosa sono diversi: è semplice, con Kevin Durant sono un'altra squadra". Sulle sue condizioni fisiche: "Sto bene, ho solo bisogno di mangiare e bere un bicchiere di vino, poi sarò pronto per gara-3". Sulla stessa lunghezza d'onda il compagno di squadra Kyrie Irving: "Impossibile fare paragoni con la serie dello scorso anno, la loro è una squadra completamente differente. Anche se siamo sotto 2-0 esattamente come un anno fa, credo che al momento sia tutto diverso, ma ora torniamo a casa, dobbiamo superare il momento difficile e difendere il nostro campo".
Anche coach Tyronn Lue pensa a come ritrovare certezze in vista del cambio di scenario (la serie si trasferirà a Cleveland a partire da mercoledì notte): "Ora dobbiamo solo raggrupparci e riordinare le idee - dice l'head coach dei campioni in carica - con Durant dalla loro parte, i Warriors ci stanno rendendo la vita difficile, ma noi possiamo fare meglio. Non dobbiamo rilassarci, nè prenderci delle pause, continuare a combattere sulle palle vaganti e cercare di evitare errori: Golden State ti fa pagare ogni errore". Lue spiega così la decisione di tenere a lungo in panchina Tristan Thompson: "Golden State ha continuato a mantenerlo lontano dalla lotta a rimbalzo, e ho deciso di inserire altri giocatori per allargare il campo e avere maggiore pericolosità perimetrale". Prossimo obiettivo dei Cavs, tornare a casa e far valere il fattore Quicken Loans Arena: "I Warriors hanno vinto le prime due gare, ora tocca a noi giocare per due volte in casa, davanti al nostro pubblico, ritrovare energie e raggrupparci". Il coach non vuole sentire parlare di difficoltà per Kyrie Irving: "In difesa sta facendo fatica, ma deve vedersela con Curry, inseguire Thompson: per lui non è facile. Sono invece soddisfatto di ciò che sta facendo in attacco, sta mantenendo un buon ritmo, spinge quando deve, e segnare non è mai stato un problema per lui. La chiave per gara-3 sarà la difesa. Loro hanno grandi tiratori, eccezionali passatori, ti fanno pagare ogni minimo errore, dovremo lavorare meglio di squadra". Una Cleveland che si giocherà dunque molte delle sue chances nella prossima sfida, in cui potrebbe partire in quintetto Iman Shumpert, al posto di un impalpabile J.R. Smith.