È ufficialmente finita la carriera di Chris Bosh: un medico della NBA e della NBPA, l’associazione giocatori, ha comunicato che a causa dei problemi legati alla coagulazione del sangue, Bosh deve terminare la propria carriera. Per questo motivo, i Miami Heat hanno adesso il via libera per rilasciare il giocatore e togliere il suo stipendio dal salary cap.

Bosh, che non gioca una partita dal febbraio 2016, ha sempre pensato di poter tornare a giocare e, anche dopo essere stato rilasciato da Miami, ha continuato a cercare una squadra che lo facesse giocare. Senza però l’ok da parte dei medici però, CB è rimasto fermo e al contempo speranzoso fino ad oggi, quando ha ricevuto la notizia da parte della Lega.

Da un paio di settimane a questa parte però, Bosh, insieme alla NBPA, sta cercando un accordo con gli Heat per la “risoluzione” del contratto, una specie di trattamento di fine rapporto. La faccenda non è però delle più semplici perché, nonostante la volontà da parte delle parti di trovare l’accordo, i regolamenti che gestiscono queste situazioni non sono chiari. Anche perché è la stessa situazione a non essere troppo chiara: basti pensare che, qualora Bosh dovesse tornare a giocare e giocasse più di 25 partite, il suo stipendio verrebbe reinserito nel cap di Miami che, a quel punto, potrebbero anche rischiare di pagare la luxury tax.