Sconfitti ben oltre lo score finale, i Cleveland Cavaliers di Tyronn Lue stanno vivendo le 72 ore che li separano dalla prima e della seconda gara delle NBA Finals edizione 2017 riflettendo su cosa fare per cambiare pelle e mostrarsi davvero competitivi alla Oracle Arena di Oakland, contro i Golden State Warriors di Steve Kerr e Mike Brown. La sfida d'apertura si è risolta in un'agevole vittoria dei padroni di casa, come era possibile prevedere: da sempre gara-1 di una serie (in particolare di Finale) è partita in cui le due squadre protagoniste si annusano, per poi prendersi le misure vicendevolmente. 

Kevin Love e Klay Thompson. Fonte: Marcio Jose Sanchez/Associated Press

E' ciò che sta accadendo ai campioni in carica, sorpresi ma non troppo dal fuoco di fila dei californiani, come lasciato intendere nella conferenza stampa post-gara-1 da coach Lue: "Sapevamo che sarebbe stato difficile venire a giocare qui, ma ora abbiamo la possibilità di capire cosa non ha funzionato e di fare i relativi aggiustamenti". Aggiustamenti, la parola chiave per questi Cavs sotto 1-0, di certo non spaventati all'idea di dover rimontare una sola gara di svantaggio, senza peraltro aver ancora assaggiato il parquet amico della Quicken Loans Arena. A parlare di ciò che è stato e di ciò che dovrà essere, Kevin Love, il Beach Boy californiano che compone i Big Three di Cleveland: "La loro fisicità ha fatto la differenza - le parole di Love nella conferenza stampa del venerdì, riportate da Dave McMenanim di Espn - so che coach Lue ne ha già parlato con voi giornalisti. E' un aspetto del gioco su cui dovremo migliorare. Golden State è una grande squadra su entrambi i lati del campo: ieri erano in attack mode, e quando è così per loro è tutta discesa, ma allo stesso tempo ci hanno aggredito anche in difesa, spingendoci fuori dall'area e rendendo difficile ogni nostra ricezione. In alcuni momenti abbiamo fatto un buon lavoro, ma ora dobbiamo andare avanti e superare le difficoltà. E' l'unico modo per battere una squadra del genere, abilissima a trovare giocatori liberi, a piazzare grandi blocchi, con attaccanti in grado di trovare spazio e respiro anche sotto pressione, riuscendo persino ad essere efficaci. E' l'insieme di queste caratteristiche che li rende un avversario così complicato da affrontare". Un Kevin Love messo nel mirino della critica anche per le difficoltà di comunicazione con il compagno di reparto Tristan Thompson.

Tristan Thompson. Fonte: David Liam Kyle/Getty Images 

Chi non dubita delle capacità di riscatto del lungo canadese è coach Tyronn Lue: "Tristan è uno dei migliori rimbalzisti offensivi dell'intera lega - dice l'allenatore dei Cavs - contro di lui i Warriors hanno messo un paio di uomini nel tagliafuori, per essere certi di riuscire a tenerlo lontano dal tabellone. Quando giochiamo bene in difesa, e dall'altra parte Tristan inizia a prendere rimbalzi su rimbalzi, tutto ciò demoralizza gli avversari. Dobbiamo semplicemente continuare a giocare, è solo gara-1, e senza dubbio anche lui farà molto meglio nella prossima partita". Ne è convinto anche lo stesso Love: "Penso che in gara-2 Tristan giocherà in modo più deciso, utilizzando le sue doti per catturare rimbalzi in difesa e in attacco. E' un grande giocatore sotto questo aspetto, si farà valere come ha sempre fatto, non importa contro chi. Può dominare contro ogni squadra della lega". Il prodotto da UCLA si mostra ottimista in vista di gara-2: "Alla fine dipende da noi, è soprattutto una questione mentale: come ho già avuto modo di dire, dobbiamo capire quando è il caso di spendere un fallo, quando invece è il caso di essere estremamente decisi e aggressivi in difesa. C'è molto lavoro da fare contro i Warriors in campo aperto: dovremo accoppiarci bene con tutti i loro attaccanti, non lasciare una linea diretta verso il canestro, metterci più energia, fare anche il secondo e il terzo sforzo, per assicurarci le palle vaganti". Energia e atteggiamento, due delle parole chiave della replica di Cleveland, chiamata a una reazione non solo tecnica, ma anche mentale.