Dove ci eravamo lasciati? Esattamente un anno dopo, con il capolavoro Cavs nelle Finals della scorsa stagione ancora ben stampato in mente, siamo ancora qui a commentare di un duello Warriors-Cavaliers per la conquista dell'anello. Cleveland vuol confermarsi ai vertici della lega, e dopo il mirabolante 4-3 inflitto alla Dub Nation dodici mesi fa, ci riproverà, pur consapevole che l'ostacolo è durissimo da superare. C'è fiducia, intorno al gruppo allenato da Tyronn Lue. Del resto, quando si annovera il miglior giocatore del pianeta, LeBron James, è difficile non averne, in buone dosi. Proprio il Prescelto è intervenuto a TMZ Sports, ma più che parlare della finalissima che ormai è alle porte, si è soffermato sugli incresciosi atti di vandalismo che lo hanno interessato direttamente. Infatti, poche ore fa, la sua casa di Los Angeles è stata fatta oggetto di numerosi 'opere vandaliche', razziste. Scritte, con bombolette spray, intorno alla sua abitazione, che hanno scosso King James, alla vigilia dell'appuntamento più importante della sttagione: "Qui in America esistono ancora questi problemi. Anche se sono nascosti, sono vivi ogni giorno. Dispiace, perchè siamo nel terzo millennio, e commentare determinate cosa fa tristezza. C'è ancora tanto odio nei confronti degli afro-americani".

James è stato a lungo 'attore principale' della disuguaglianza sociale negli Stati Uniti ed ha recentemente discusso del razzismo in seguito alla vicenda che ha visto protagonista l'ideologo di Baltimora Orioles, Adam Jones, che è stato accusato di vessazioni razziste a Fenway Park di Boston. Queste le sue parole in merito: "E' una vicenda delicata, lo sappiamo tutti, il razzismo esiste, purtroppo è una piaga della nostra terra, difficile da combattere. Io rispetto tutti, aldilà del colore della pelle di ciascun individuo". Breve parentesi anche per ciò che concerne la serie di finali che partirà tra poche ore, il terzo episodio della saga Cavaliers vs Warriors: "Sarà un bello spettacolo, un pò meno per noi che dovremo faticare in campo. Vogliamo fare bene, e riconfermarci dopo la vittoria dello scorso anno. Occhio però, perchè Golden State è ancora più competitiva della passata stagione. sarà una serie equilibrata, conterà l'aspetto tecnico, ma anche quello mentale".

La point guard Kyrie Irving si appresta a vivere questa Finals da protagonista. Dedica però un pensiero al suo ex coach, Mike Brown, che molto probabilmente siederà sulla panchina degli Warriors per tutta la serie, date le condizioni di salute dell'head coach Steve Kerr ancora molto precarie: "Ho bei ricordi, lui è un coach molto preparato, è stata un'esperienza d'apprendimento molto importante per la mia crescita. Mi ha insegnato tante cose, tanti segreti del gioco, che un ragazzo, a 21 anni e quindi alle prime armi, non poteva mai conoscere. Poi le nostre strade si sono separate, e quindi ho dovuto imparare a calarmi in un nuovo sistema di gioco".  Il clutch man dei Cavaliers prosegue, tracciando la strada da seguire per tentare di riconfermarsi ai vertici della lega: "In una Finals, non è mai semplice il compito i nquanto si affrontano normalmente le due migliori squadre del lotto. Non bisogna fare calcoli, dobbiamo scendere in campo concentrati e remare tutti nella stessa direzione, solo così potremo avere chance di vittoria".