Manca sempre meno all'inizio delle Finals NBA tra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers, ed a tenere banco, sono le condizioni di salute di Steve Kerr. Lontano dalla panchina da ormai più di un mese - lasciò subito dopo gara 2 del round inaugurale contro i Portlan Trail Blazers - l'head coach dei guerrieri si è dovuto sottoporre ad un nuovo intervento chirurgico alla schiena, per cercare di combattere il dolore e quella atroce perdita di midollo spinale che ormai lo affligge da circa due anni. Seduto in mezzo ai giornalisti, Kerr non nasconde la voglia di ritornare a sedersi sulla sua panchina, ma sottolinea che al momento non è ancora giunto ad una condizione fisica accettabile per poterlo fare, decentemente: "Mi piacerebbe potervi dire che sono pronto, ma invece così non è. Sento ancora dolore, e visto che anche Mike Brown si è ammalato, sono venuto io qui a parlare con voi e presentare la gara contro Cleveland. Sale la tensione, certo, perchè quella che andremo ad affrontare è la serie decisiva, noi vogliamo riprenderci ciò che l'anno sorso ci è stato tolto".

Un calvario, quello che sta vivendo Kerr. Sottopostosi ad un primo intrvento chirurgico nel 2015, è dovuto ritornare sotto i ferri circa un mese fa, poichè la schiena lo tormentava ancora. "Le cose sono peggiorate all'improvviso. Stavo meglio dopo la prima operazione, poi durante gara 2 che abbiamo giocato in casa contro Portland, mi sono sentito davvero male, non riuscivo a stare in piedi. Vomito, nausea, giramenti di testa. E' stato davvero brutto sentirsi così" questa la testimonianza di Steve Kerr riguardo a quelle brutali ore in cui è crollato nuovamente il suo stato di salute. Poi prosegue, affermando ai cronisti presenti, tra cui ESPN: "Ovvio che se mi sentissi bene, svolgerei a pieno il mio lavoro, è quello che amo fare. Quando non stai bene, non ti diverti nel fare nulla. Ora sto meglio, ma non è ancora abbastanza per poter riprendere il mio posto sulla panchina degli Warriors. Di tanto in tanto, anche durante la regular season, non mi sono sentito bene, ma stringendo i denti sono riuscito ad essere presente in tutte ed 82 le gare della stagione regolare. Poi purtroppo la situazione  è precipitata, e l'unica cosa giusta da fare era quella di farsi temporaneamente da parte".

Kerr ha lasciato il posto a Mike Brown, non di certo l'ultimo arrivato, infatti può vantare già 10 anni di esperienza nella lega, ed ha inoltre ha già ricoperto il ruolo di head coach in una scorsa edizione delle Finals. Esattamente 10 anni fa, da allenatore dei Cleveland Cavaliers, partecipò attivamente alle prime finali NBA a cui prese parte 'Sua Maestà' LeBron James. Il nativo libanese si fida del suo collaboratore, ciecamente: "Mike è un grande, sta gestendo egregiamente questo suo compito, è lui che nelle partite ha il pieno potere decisionale, mentre negli allenamenti segue le mie direttive, anche perchè durante le sessioni di lavoro in palestra, mi sto facendo vedere sempre più spesso. Partecipo alle riunioni tecniche, sono rimasto parte integrante di questo gruppo, e non poteva essere diversamente. Ora abbiamo trovato il giusto equilibrio, ma del resto anche senza di me la squadra sta avendo un rendimento ottimo, infatti avrà vinto più di 100 partite".

Dunque, è difficile verderlo in panchina il 1 giugno in gara 1 delle Finals, contro LeBron e soci: "Al momento non sono pronto per allenare, ma la decisione definitiva non è stata ancora presa. Di certo viaggerò con la squadra in Ohio, sarò presente alla Quicken Loans Arena in gara 3 e gara 4. Cerco qualche positivo segnale dall'alto". Infine, per ciò che riguarda l'aspetto prettamente del campo, sottolinea: "Entrambe le squadre sono più forti dello scorso anno. Abbiamo fatto una stagione regolare buonissima, e dei playoff meravigliosi. Vogliamo continuare così, e riprenderci l'anello". Non importa se in panchina si sieda Steve Kerr o Mike Brown, l'obiettivo degli Warriors è chiaro, ed è quello di ritornare ad issarsi in vetta alla lega.