Meglio tardi che mai, il titolo di una famosa commedia italiana di fine anni novanta, di Luca Manfredi. Meglio tardi che mai, un detto popolare italiano riferito a qualcuno, o qualcosa, che, dopo tanta attesa, accade, o si rivela. Meglio tardi che mai, lo sbarco nell'NBA di Milos Teodosic. La stella serba del CSKA Mosca, ieri, nella gara valevole per il 3° e 4° posto delle Final Four di Eurolega, potrebbe aver giocato la sua ultima gara, almeno per ora, nel vecchio continente. Un ipotetico 'ultimo ballo' per uno dei giocatori più forti del panorama cestistico europeo. Un esteta del Gioco. Così è stato etichettato qualche tempo fa da coach Mike Krzyzewski, storico allenatore dell'Università di Duke. Il re degli assist. Un palmares, costruito, edificato nel nostro continente, parecchio ricco. Insomma, fino ad ora il talento serbo ha vissuto una carriera da superstar, e quindi ci sono tutti i presupposti affinchè possa compiere il grande salto, e tentare l'esperienza americana, in NBA, nella lega più importante ed affascinante del pianeta.

È stato mvp dell'Eurolega nella stagione 2009-10 quando vestiva la maglia dell'Olympiacos, per tre volte è stato inserito nel primo quintetto della competizione, ed altrettante volte nel secondo. Poi, in Russia, ormai sua seconda casa, ha vinto cinque volte la Vtb, il titolo nazionale, con la sua squadra di club, il Cska, e per la prima volta, lo scorso anno, ha conquistato, da grandissimo protagonista, l'Eurolega, guidando i russi al titolo dopo una finale tiratissima, infuocata, contro il Fenerbahce. Ieri, contro il Real Madrid (gara da lui chiusa con all'attivo 23 punti, 7 assist e 3 rimbalzi in 32' minuti d'impiego), è salito sul gradino più basso del podio, arresosi all'Olympiacos e proprio ai turchi del Fenerbahce. Il prossimo 1 luglio il suo contratto scadrà, ed intorno alla sua persona aleggia l'energico, febbrile forte vento degli States.

A 30 anni suonati, Milos Teodosic è ormai nel pieno della sua carriera. Le prestazioni di altissimo livello con il suo club, ed anche l'Olimpiade di Rio de Janeiro vissuta da protagonista, hanno spinto molti scout NBA ad interessarsi alle sue prestazioni sportive. Su tutti, il general manager dei Brooklyn Nets, Sean Marks, nel corso degli ultimi mesi ha compiuto diverse traversate oceaniche per guardare da vicino il melodioso basket del nativo di Valjevo. Non solo la franchigia newyorhese, peggior squadra dell'intera lega nella regular season appena conclusa, si è dimostrata interessata a Teodosic. Su di lui, infatti, sono vivi gli interessi anche dei Denver Nuggets e dei Sacramento Kings. La sensazione, ad oggi, è che l'Europa perderà uno dei più grandi giocatori attualmente in circolazione. Del resto, ball don't lie, e per un atleta che da sempre, sul parquet di gioco, si è svestito della prima persona singolare, l'esperienza americana è il giusto riconoscimento ad una carriera europea con i fiocchi.