L'argomento del giorno in casa Boston Celtics si chiama LeBron James. Un avversario capace di spadroneggiare al TD Garden e silenziare più volte la torcida biancoverde. Dominante sui due lati del campo, il Prescelto ha fatto a fette la difesa dei Celtics, arrivando al ferro con una facilità disarmante, facendosi beffe dei vari Jae Crowder, Marcus Smart e Jaylen Brown. E' dunque la protezione del canestro il principale problema della squadra di Brad Stevens? Risposta affermativa, a giudicare dall'esito di gara-1. 

Brad Stevens in conferenza stampa dopo gara-1. Fonte: Espn

Ecco perchè l'allenatore dei Celtics sta pensando a qualche aggiustamento tecnico-tattico in vista del secondo episodio della Finale della Eastern Conference, in programma stanotte ancora al Garden di Boston: "LeBron ci ha fatto capire in maniera chiara - le parole di Stevens riportate da Chris Forsberg di Espn - di essere in grado di arrivare al ferro contro la nostra difesa, a prescindere dalla marcatura individuale su di lui. L'idea di raddoppiarlo potrebbe essere pericolosa, ma forse necessaria. Bisogna fare una scelta: raddoppiarlo rischiando di lasciar soli sul perimetro tutti i tiratori dei Cavs, con problemi anche a rimbalzo, o rimanere a casa con i loro esterni, provando a fare il massimo per far prendere loro un tiro difficile. E' tutto più facile a dirsi che a farsi, ma abbiamo la necessità di trovare rapidamente una soluzione". La realtà - e il problema non riguarda solo i Celtics - è che James è immarcabile in questo momento della sua carriera: se gli concedi l'uno contro l'uno, può segnare di forza anche quarantacinque-cinquanta punti, se lo raddoppi vai invece incontro a una pioggia di triple della batteria dei suoi tiratori scelti, sapientemente armati proprio dai suoi scarichi. E che LeBron sia il vero incubo di Boston lo conferma indirettamente ancora Stevens: "Sono sempre rimasto impressionato dalla sua capacità di comprensione del gioco, dal modo in cui comunica, da come legge la difesa avversaria e guida il suo attacco. Trova sempre l'accoppiamento che preferisce. E' difficile da credere, ma ora è un giocatore migliore rispetto a quando io sono arrivato in NBA. Un giocatore molto migliore, perchè con il trascorrere degli anni si guadagna esperienza e si capiscono sempre nuove cose. Non credevo potesse migliorare ancora così tanto, invece ci è riuscito. E' un gran giocatore". 

Jae Crowder. Fonte: Brian Babineau/NBAE via Getty Images

Uno dei difensori primari su LeBron in maglia biancoverde è Jae Crowder, titolare dei Celtics nello slot di small forward: "E' un gran realizzatore - dice Crowder - quando attacca il ferro per lui è tutta discesa, ha bisogno di vedere corpi davanti a sè. Io dovrò fare un miglior lavoro su di lui, rendergli la vita difficile, partendo dalle piccole cose, ma ho bisogno che dietro di me ci siano altri giocatori in aiuto. Dobbiamo mostrargli un aiuto presto nell'azione, per poi cercare di recuperare sui tiratori, in modo tale da farli diventare un fattore all'interno della partita. Ora guarderemo video e proveremo a fare degli aggiustamenti, perchè in gara-1 si è trovato particolarmente a suo agio contro la nostra difesa. Dobbiamo resettare tutto e imbastire un nuovo game plan". Un LeBron su cui ha difeso anche il rookie Jaylen Brown, per nulla intimorito dall'accoppiamento con il Prescelto, e tra i pochi a salvarsi nel naufragio del primo atto della serie: "Alla fine si tratta solo di giocare a pallacanestro. Prima della partita lui si allaccia le scarpe esattamente come faccio io. Giocare duro, con la giusta mentalità, rendergli la vita difficile: è questo il mio compito. Sono pronto a marcare chiunque, se il coach dovesse chiedermelo, foss'anche il portaborracce".

Isaiah Thomas contro i Cavs. Fonte: Getty Images
Isaiah Thomas e i Cavs. Fonte: Getty Images

Prova invece a tranquillizzare l'ambiente Isaiah Thomas: "Niente panico, è solo gara-1 - le sue parole - loro hanno fatto un gran lavoro, ora tocca a noi in gara-2. Sono molto fiducioso nella nostra squadra, credo in questi ragazzi. Non abbiamo paura di Cleveland, non sono i Monstars e questa non è Space Jam. I Cavs hanno semplicemente giocato meglio di noi in gara-1, ma vogliamo proteggere il nostro campo e prenderci la vittoria nella prossima partita. Non ci basta essere in Finale di Conference, vogliamo vincere la serie e dimostrare al mondo che ci siamo per davvero, perchè siamo tra le migliori squadre NBA. Sappiamo che tutti ci danno per spacciati, così come hanno fatto in precedenza in questi playoffs. Niente di nuovo per noi".