Quando LeBron James ha giocato la sua prima partita di post season al TD Garden di Boston, l'attuale rookie dei Celtics Jaylen Brown aveva solo 11 anni, Brad Stevens aveva appena finito la sua prima stagione da head coach, e Tyronn Lue difendeva sul parquet la casacca degli Atlanta Hawks. In breve, il Prescelto ha giocato grandi gare nel 'Giardino', e negli ultimi sette anni, il pubblico di fede 'verde' è stato abituato ad osservare, da vicinissimo, lo strapotere del Re. L'ultimo episodio, la scorsa notte, quando con 38 punti, 9 rimbalzi, 7 assist e tanto altro che non rientra nelle statistiche ufficiali della lega, si è preso il proscenio, ed ha condotto i suoi Cleveland Cavaliers al successo, in gara 1 delle finali della Eastern Conference. Fattore campo che ora passa nelle mani della franchigia dell'Ohio. I Cavs, ad oggi, sembrano davvero imbattibili.

LeBron James straripante. Immarcabile, un'iradiddio su entrambi i lati del campo. Insomma, un fiume in piena. Coach Brad Stevens le ha provate davvero tutte per fermare l'uomo con il 23 addosso, ma le innumerevoli mosse tentate, gli 'adjustment', sono risultati, nella totalità, incredibilmente vani. Prima Joe Crowder in marcatura su James, ma l'esperimento è fallito, in quanto l'ala dei Celtics si è dimostrato troppo poco fisico per fronteggiare il suo dirimpettaio. Poi, è toccato ai lunghi Al Horford e Kelly Olynyk cercare di arginarlo, ma per LeBron è stato un gioco da ragazzi, una pura formalità, battere i centri avversari in penetrazione, potendo sfruttare su di un primo passo fulmineo, subitaneo. La via verso il canestro, dunque, si è rivelata totalmente aperta, spalancata per King James che ha attaccato il canestro con irrisoria facilità. A fine gara, coach Tyronn Lue ha attribuito dolci parole al suo giocatore: "E' un giocatore fantastico, pesca dal cilindro sempre la giocata giusta, per questo noi continuiamo spesso ad appoggiarci su di lui. Quando riesce ad esprimersi su questi livelli, diventa totalmente immarcabile per le difese avversarie, ed a tutto il resto della squadra basta essere solida e farsi trovare pronta, per ottenere bei successi. In campo è un vero e proprio trascinatore".

Idee chiare per James ai microfoni di ESPN dopo il 117-104 inflitto, a domicilio, ai Boston Celtics, titolare della seed numero 1 ad Est. I Cavs, dunque, hanno beneficiato dei 9 giorni di riposo in più rispetto agli avversari. L'All Star, però, si sofferma sull'atteggiamento voglioso dei suoi, bramoso di successi. Queste le sue impressioni: "Abbiamo approcciato in maniera positiva la gara, questo è il giusto atteggiamento con cui affrontare una finale di Conference. In attacco abbiamo subito improntato la gara con il nostro usuale ritmo, mettendo così pressione, in maniera continua, alla difesa ospite. Abbiamo mosso bene la palla, ci siamo costruiti buoni tiri, tutto bene insomma. E' il miglior modo possibile per iniziare questa serie, anche se non abbiamo fatto sfracelli. Io personalmente non mi sono sentito dominante. Ora, non vedo l'ora di riscendere in campo per gara 2".