Nonostante il solito, encomiabile, Isaiah Thomas da 27 punti e nonostante il canestro di Al Horford a 7.7 secondi dal termine di gara 6, i Boston Celtics non sono riusciti nell'impresa di chiudere la serie al Verizon Center di Washington. Decide una tripla di John Wall, che tiene in vita i suoi Wizards forzando coach Stevens ed i suoi a difendere il fattore campo al Boston Garden lunedì notte, con la pressione che adesso è chiaramente tutta sulle spalle della testa di serie numero uno della Eastern Conference. 

Non è bastato ai Celtics nemmeno l'ultimo tentativo, disperato, di Thomas allo scadere agli ospiti, con la stella di Boston che ha così commentato il tiro conclusivo: "Credevo andasse dentro. Davvero lo pensavo. E' stato un tiro davvero difficile da prendere, avevo un paio di uomini addosso, ma era l'unico tiro che potessi prendere. Peccato non sia andato a buon fine". Sempre lucida e decisamente oggettiva l'analisi di coach Stevens a fine gara, con il tecnico dei Celtics che ha comunque sottolineato la prova positiva dei suoi: "E' stata una battaglia, giocata duramente da entrambe le squadre. Siamo stati finalmente competitivi, ce la siamo giocati fino al tiro di Wall alla fine. Abbiamo giocato come volevamo, abbiamo giocato duro, abbiamo giocato assieme, come una squadra. Certamente potevamo fare meglio in qualche aspetto, abbiamo sbagliato qualche tiro facile, potevamo difendere meglio in determinate situazioni, ma dobbiamo toglierci il cappello davanti alla partita dei Wizards ed alla loro vittoria. Ora dobbiamo rialzarci e vincere gara 7". 

Anche Avery Bradley, difensore di John Wall nell'azione decisiva, ha successivamente commentato quanto successo: "Ha messo dentro un gran tiro, decisivo per le sorti della sua squadra. Ha fatto questo e sta facendo questo da tutto l'anno per loro. E' sicuramente spiacevole per noi, ma bisogna rendergli merito di quanto fatto". Dello stesso parere anche Jae Crowder: "La difesa di Avery era buona, era sulla linea dei tre punti. Oltre al fatto che fosse un tiro contestato, è stato capace di prenderlo comunque. Bisogna togliersi il cappello davanti a giocate del genere. Abbiamo fatto tutto il possibile per vincere la partita, eravamo in una ottima posizione per farlo, abbiamo contestato tutti i tiri possibili durante la gara, nel basket può succedere che una partita finisca così, dobbiamo conviverci". 

 

Prova infine a farsene una ragione Isaiah Thomas, che ha infine chiosato con un aneddoto riguardante un incontro con Paul Pierce, prima di volgere lo sguardo a gara 7: "Paul mi ha raggiunto qualche giorno fa dicendomi che vincere è la cosa più difficile da fare. Devi lottare e devi sbucciarti le ginocchia fino alla fine. Se vincere non fosse così difficile sarebbe alla portata di tutti. Ho messo queste parole nel cuore, perché ha ragione. Dobbiamo continuare a lottare, ci sono tanti giocatori che vogliono scrivere il loro nome nella storia, devi dare tutto quello che hai per diventare una leggenda del gioco. Sono eccitato all'idea di giocare gara 7, non dobbiamo dare molta importanza a quello che è successo stanotte, anche se perdere così ovviamente fa male. Adesso abbiamo un paio di giorni per resettare e pensare agli aggiustamenti per l'ultima partita".