Una gran prestazione di squadra consente ai Boston Celtics di Brad Stevens di tornare avanti (3-2) nella serie di secondo turno di playoffs della Eastern Conference contro i Washington Wizards di Scott Brooks. Sul parquet amico del TD Garden, i biancoverdi si aggiudicano in maniera netta gara-5, mostrando un'intensità e un'organizzazione sconosciute agli avversari. 52.9% dal campo, 48.5% dall'arco, i numeri di squadra dei Celtics, che aggrediscono Washington fin dalla palla a due, difendendo bene il canestro e volando via in transizione e contropiede. Malissimo invece i capitolini, mai in partita e con un atteggiamento inaccettabile per una gara di simile importanza. Splendide performances personali per Avery Bradley (29 punti, 12/19, 4/7) e Al Horford (19 punti, 8/9, 3/4, 7 assist e 6 rimbalzi), mentre Isaiah Thomas si accende a corrente alternata (18 punti, 5/13, 2/5, 9 assist). Gara-6 è ora in programma venerdì notte al Verizon Center di Washington. 

Quella tra Celtics e Wizards si conferma una serie di parziali: dopo i primi quattro punti messi a referto dagli ospiti, ecco il 16-0 dei biancoverdi, alimentato dalla difesa e concretizzato dai canestri in contropiede di Bradley, Crowder e Horford. Gara che si mette subito in salita per Washington, mai in ritmo e con un atteggiamento da sfida di preseason, a tutto vantaggio dei padroni di casa, che esondano anche in transizione (gran schiacciata volante di Amir Johnson, che costringe Brooks a chiamare il secondo time-out nel giro di pochi minuti). La difesa di Boston si chiude su Wall e per una volta è efficace nella protezione del ferro (bene i due lunghi), mentre dall'altra parte la banda Stevens costruisce sempre buoni tiri, sia creando con Thomas sia affidandosi a un chirurgico Al Horford, intorno al quale ruota letteralmente l'attacco dei biancoverdi. Washington affonda già nel primo quarto, in cui si ritrova a dover rincorrere a una quindicina di lunghezze di distanza. Il solo Bradley Beal trova canestri estemporanei per i Wizards, che continuano a collezionare palle perse, che si tramutano in canestri al ferro o triple dei Celtics (specialità di Jae Crowder). Anche i primi cambi danno ragione a Stevens: Brown, Olynyk e Smart aggiungono altra aggressività, mentre è pressochè nullo l'apporto dei vari Mahinmi, Bogdanovic e Jennings. Kelly Oubre Jr., al rientro dopo la squalifica, prova a scuotere i Wizards insieme a Gortat, ma è tutto inutile. Anche Terry Rozier, a lungo in campo con Thomas, partecipa alla grandinata dei biancoverdi, che fanno piovere triple nel canestro ospite. Grande protagonista Avery Bradley, a bersaglio non solo dall'arco, ma anche in penetrazione e contropiede. Sotto di una ventina di punti, i capitolini reagiscono solo di nervi in un paio di occasioni, con Wall limitato e costretto a prendersi tiri in sospensione. All'intervallo lungo lo score rispecchia l'andamento della sfida: un 67-51 che la dice lunga sulle difficoltà di Washington.

Il copione non cambia alla ripresa delle operazioni, quando ancora Bradley e Crowder puniscono la difesa molle degli uomini di Brooks. Markieff Morris e Otto Porter sembrano dare segnali di risveglio per i Wizards, ma è solo un'illusione, perchè gli ospiti vengono scaraventati in un abisso ancor più profondo dall'organizzazione avversaria. Horford costruisce canestri per sè e per i compagni di squadra, Amir Johnson si regala una serata da protagonista anche in attacco, Thomas legge bene i raddoppi scaricando sui compagni, e per Washington è notte fonda. Il gap di una ventina di lunghezza non accenna a chiudersi, nè potrebbe essere altrimenti dati atteggiamento e qualità d'esecuzione. L'ultima spallata ai Wizards la rifila Isaiah Thomas, tranquillo fino alla fine del terzo quarto, quando il piccolo grande uomo biancoverde piazza la sua griffe su una vittoria mai in discussione: una tripla e un canestro in penetrazione mettono in ginocchio i Wizards, che in maniera rocambolesca trovano cinque punti consecutivi da Ian Mahinmi. Ma non c'è continuità nella squadra di Brooks, con John Wall naufragato in una serata che si rivela disastrosa. Lo staff tecnico dei capitolini riconosce presto la sconfitta, regalando agli spettatori del Garden ampi brani di garbage time, con Satoransky, McClellan, Smith e Burke protagonisti. Dall'altra parte ecco Young, Zeller e Green, mentre Marcus Smart piccona ancora l'orgoglio di Washington, ora definitivamente spalle a muro e costretta a scuotersi nel fortino del Verizon Center, per forzare una gara-7 che i Celtics giocherebbero comunque in casa. 

Boston Celtics (53-29). Punti: Bradley 29, Horford 19, Crowder e Thomas 18. Rimbalzi: Smart 11. Assist: Thomas 9. 

Washington Wizards (49-33). Punti: Wall 21, Beal 16, Porter e Oubre 13. Rimbalzi: Gortat 11. Assist: Wall, Beal e Bogdanovic 4.