Tripla doppia amara per il Barba. I suoi 33 punti, conditi da 10 rimbalzi e 10 assistenze non hanno fruttato la vittoria ai Rockets, sconfitti all'AT&T Center dagli Spurs, in gara 5, 110-107 dopo un tempo supplementare. James Harden, primo violino offensivo della squadra di Mike D'Antoni, ha macchiato però la sua prestazione con 9 sanguinose palle perse e troppi errori nei momenti decisivi della sfida. Voglia di strafare, o forse testardaggine nel cercare, ostinatamente, la giocata personale piuttosto che offrire palla sugli scarichi ai compagni di squadra. Resta il fatto che San Antonio ha lucrato sulle perse dei 'Razzi' - ben 16 a fine gara - per restare attaccata alla partita e sferrare il colpo mortale nel corso dell'overtime, grazie ai canestri di Jonathon Simmons e di un irreale Danny Green.

Stanchezza, in virtù delle rotazioni ridotte all'osso in casa Rockets. Coach Mike D'Antoni infatti ha ruotato solo sette uomini, attingendo dalla panchina forze fresche solo in Lou Williams e Ryan Anderson. Nell'immediato dopo gara, però, il barbuto candidato MVP non usa la stanchezza, e quindi mancanza di lucidità, come scusante per aver perso una gara importante, negli ultimi secondi: "Non c'entra nulla, non dobbiamo aggrapparci a sciocchezze. La stanchezza non vuol dire assolutamente niente, piuttosto siamo venuti a mancare nelle ultime fasi di gioco solo ed esclusivamente per nostri demeriti, fallendo le conclusioni nel clutch time per troppa superficialità". La stella dei Rockets ha poi proseguito: "Bastava essere più aggressivi in difesa, così potevamo costruire le basi del nostro successo. In attacco non ho avuto ritmo, ho mancato qualche colpo e di conseguenza non sono riuscito ad esprimermi sui miei livelli abituali".

In mancanza di Nene, out fino al termine dei playoff a causa di un infortunio all'adduttore, come backup del pivot svizzero Clint Capela non è stato impiegato Montrezl Harrell, bensì Ryan Anderson, che per la prima volta in stagione ha iniziato una gara dalla panchina. In quintetto, il suo posto è stato preso da Eric Gordon, con conseguente abbassamento dello starting five. Trevor Ariza è stato il primo difensore su Kawhi Leonard, mentre Patrick Beverley, seppur sia il miglior difensore dei Rockets, ha patito la prorompente fisicità, la maggior stazza fisica di LaMarcus Aldridge e Pau Gasol. Coperta corta per il 'Baffo', che però non cerca scusanti: "Discorsi inutili quelli del fiato corto a fine partita. Mi complimento con i ragazzi, abbiamo giocato una buona gara, ed abbiamo fatto il possibile per vincere. Resettiamo tutto questo, ora bisogna recuperare le energie per affrontare gara 6, di nuovo a casa nostra". Infine, l'head coach promette: "Di certo la nostra stagione non è terminata qui,  il nostro lavoro non è ancora concluso".