Per chi ama il basket stanotte c’è uno degli appuntamenti più attesi, se non il più atteso (finora) della stagione: alle 2 di notte, infatti, all’AT&T Center di San Antonio (Texas) ci sarà la gara-5 tra San Antonio Spurs e Houston Rockets. La serie è sul 2-2, con i nero-argento che si sono aggiudicati il secondo e terzo episodio della serie, dopo che nel primo erano stati sorpresi dai “razzi” di Mike D’Antoni, i quali sono riusciti a ripetersi due giorni fa.

A differenza di quanto si potesse credere, Patrick Beverley sarà della partita, nonostante il dolore per la perdita del nonno avvenuta domenica. Non ci sarà, invece, Nené, che ha dovuto chiudere anzitempo i suoi playoff a causa di uno strappo all'adduttore della gamba sinistra rimediato in gara 4. Sarà interessante vedere quale sarà la scelta di D’Antoni da questo punto di vista: se dare ancora più minuti a Capela – che ha un incredibile 140 di offensive rating e 104 di defensive rating, nessuno meglio di lui tra i Rockets – oppure se impiegare maggiormente Dekker, il quale comunque dovrà necessariamente giocare di più, dato che fino ad oggi nei playoff ha giocato solamente 21 minuti in tre partite, anche a causa della frattura alla mano rimediata all’inizio di aprile. L’ex prodotto di Wisconsin è il migliore di Houston per quanto riguarda l’efficienza a rimbalzo offensivo (22,5%, nessun giocatore di San Antonio fa meglio di lui) e in questo senso potrebbe essere un’arma importante per gli ospiti; d’altra parte, il 23enne è anche il peggiore dei suoi al tiro, come dimostrano il 25% di true shooting e di percentuale reale dal campo, rischiando così di limitare le opzioni offensive per James Harden.

The Beard, naturalmente, sarà uno dei principali protagonisti della sfida. L’ex Thunder nelle due ultime partite ha innalzato il livello del proprio gioco, arrivando a viaggiare a 26 punti e 10.3 assist di media nella serie. Sarà molto interessante vedere quante volte gli Spurs saranno capaci di mettere Leonard su di lui: in questa situazione, infatti, due giorni fa Harden ha segnato solamente un canestro su 5 tentativi (6 punti in totale), mettendone invece 9 su 13 (22 punti) in tutti gli altri contesti. Sarà cruciale il rendimento della difesa in transizione di San Antonio, che in regular season è stata la migliore per punti concessi in contropiede, faticando però moltissimo a mantenere un buon rendimento contro Houston. A questo proposito si è espresso Popovich nella conferenza stampa post gara-4: ”La nostra bibbia, in questa serie, quello a cui dobbiamo fare riferimento, è la difesa in transizione. Se siamo scarsi in quello, tanto vale non giocare le partite restanti. Se andate a vedere le clip della nostra difesa in transizione di stasera, il passo successivo dovrebbe essere licenziare me e scambiare tutti i giocatori. Hanno avuto più intensità di noi, non a caso dopo il 27-14 del primo quarto non siamo più riusciti a recuperare.” Sicuramente sarà decisivo per San Antonio non concedere troppi turnover (14.5 di media in questa serie, quasi sempre pesantissimi), così da evitare di regalare ulteriori punti facili agli avversari, che a loro volta nella metà campo difensiva cercheranno di essere molto aggressivi.

Quando i Rockets riescono a ripartire in contropiede, riescono quasi sempre ad avere mismatch favorevoli, evitando così che la difesa si accoppi come vuole lei. Quando invece questo non accade, gli uomini di Pop sono in grado di contestare non solo i tiri di Harden e compagni, ma soprattutto di impedire che la loro point guard abbia una linea di passaggio semplice. A dimostrazione di come sia tutto diverso quando ciò non si verifica, c’è la prestazione del Barba di meno di 48 ore fa, ma in generale il suo rendimento in questa post-season. A dimostrarlo, ci sono i suoi numeri per quello che riguarda il tiro da tre punti: 26 triple a bersaglio – secondo dietro a Curry – e 34 assistite (primato assoluto). Sarà basilare per gli Spurs la qualità della difesa perimetrale soprattutto above the break, ovvero da tutte le posizioni che non siano i due angoli, da dove i Rockets in quattro partite hanno prodotto ben 150 punti (San Antonio solamente 66).

Per San Antonio sarà fondamentale che Kawhi Leonard torni sui suoi livelli abituali, dopo che in gara-4, per la prima volta dopo 11 partite di playoff, non è stato il miglior marcatore degli Spurs. Il miglior difensore del 2015 e del 2016 si è dimostrato un rebus praticamente irrisolvibile per la difesa dei Rockets, come dimostra il suo 22.5 medio di game score (un indicatore che misura la produttività di un giocatore all’interno di una partita) in questa serie, il migliore tra tutti i giocatori di ambo le franchigie. Bisognerà poi vedere quanto spazio verrà dato a Dejounte Murray – con lui in campo -41 di net rating – il quale fin qui non si è dimostrato all’altezza della situazione, mentre sarà essenziale che i vari Mills, Green, Ginobili e Simmons diano un contributo importante, specialmente nella metà campo offensiva, così da evitare che Leonard (ed eventualmente Aldridge) sia lasciato troppo solo. Dall’altra parte, Harden dovrà sicuramente essere supportato da Gordon, oltre che da tutti gli altri. Curiosamente, infatti, quando il numero 10 di Houston segna almeno 20 punti, i ragazzi di D’Antoni quest’anno hanno vinto 19 partite su 21 e la prestazione di gara-4 (22 punti 8/13 al tiro e un suo parziale all’inizio del quarto periodo che ha messo fine alla contesa) ne è stata la dimostrazione. Tra poche ore ci sarà la palla a due e, soprattutto, il responso della pivotal game più attesa (finora) dell’anno.