Dal primo quarto di gara-3, al terzo quarto di gara-4, la musica non cambia. Dopo il tracollo nel terzo appuntamento della saga valevole per un posto in Finale di Conference, ad Est, contro LeBron James ed i suoi Cleveland Cavaliers, i Boston Celtics vengono travolti, ancora una volta, al Verizon Center di Washington, dove i Wizards confermano la tradizione che vuole, nella rivalità tra queste due squadre che non si amano affatto, i padroni di casa sempre vincenti. Tuttavia, la sensazione dopo le due partite giocatesi nella Capitale, è che il controllo della serie, fisica e mentale, sia proprio dei ragazzi di Scott Brooks, devastanti quando riescono ad alzare i ritmi e giocare con estrema fisicità. 

Eppure, l'assenza di Kelly Oubre JR poteva rappresentare un problema proprio per l'aspetto che riguardava rotazioni e soprattutto intensità. Infatti, la squadra di casa ha assunto un atteggiamento leggermente differente rispetto a gara-3, controllando ritmo ed energie nel primo tempo, chiuso sul 48 pari senza particolari strappi, per poi archiviare la pratica con un mostruoso 26-0 di parziale a metà terzo quarto. Un secondo parziale, devastante, che ha travolto i Celtics, alquanto scossi a fine gara: "Se perdi palla continuamente contro questi ragazzi, è difficile poi settare la tua difesa. Il loro attacco in transizione è devastante, ci ha ucciso, in entrambe le ultime due gare - ha commentato coach Stevens a fine gara. L'ultima volta è stato un 22-0, nel primo quarto, stavolta il break è arrivato nel terzo. Ci hanno fatto pagare tutti gli errori che abbiamo commesso"

"E' una questione di transizione, offensiva loro e difensiva nostra. Ne avevamo parlato e avevamo studiato la situazione - ha aggiunto Crowder -. Ci sentiamo come se riuscissimo a marcarli bene a metà campo, ma la nostra tendenza a perdere palloni in attacco, ha fatto sì che loro capitalizzassero tutti i nostri errori al meglio". Eppure, l'avvio di Boston e di Isaiah Thomas era stato assolutamente positivo, con il nativo di Washington che aveva messo a bersaglio le prime cinque triple trascinando i Celtics anche sopra di dodici a metà seconda ripresa. "Abbiamo perso troppi palloni - ha analizzato Thomas a fine gara - hanno avuto la forza e l'energia di prendere qualche rimbalzo in attacco, grazie ai quali sono riusciti a piazzare delle triple mortifere. Questo ti uccide. Questo è quanto accaduto nel terzo quarto. Siamo riusciti a togliergli la transizione per gran parte della partita, ma quando vanno in transizione, sono una squadra difficile da battere. Nel primo tempo li abbiamo fatti giocare a metà campo e il risultato si è visto, quasi mai sono andati in contropiede e gli abbiamo tolto ritmo". 

"Dobbiamo riuscire a limitare il numero di palle perse, dobbiamo riuscire a fermarli prima. Molti adesso diranno che avremmo avuto bisogno di un timeout, o di un aggiustamento diverso, ma Brad sa bene cosa fare e come cambiare le cose. Credo lui voglia da noi maggiore intensità difensiva, maggiore attenzione in transizione in difesa, oltre a guardare dentro di noi e riuscire ad avere una reazione di orgoglio. Inoltre, dobbiamo avere maggiore cura della palla in attacco, hanno segnato molto in transizione, ed è la loro migliore arma. Non siamo riusciti a prendere buoni tiri in attacco, il che non ci ha dato la possibilità di avere delle basi solide sulle quali costruire la nostra difesa" ha aggiunto inoltre Avery Bradley, anticipando i temi trattati successivamente da Brad Stevens in conferenza stampa. 

"Abbiamo giocato molto bene in determinati parziali, ma in due occasioni ci siamo fatti sorprendere in queste due gare giocate a Washington. Dobbiamo giocare meglio all'interno di tutta la durata della gara, e dobbiamo iniziare a farlo a partire da mercoledì in casa. Non voglio adesso stare qui a pensare a cosa non abbiamo fatto al meglio, dobbiamo dare credito anche alla loro prestazione. Stanno giocando davvero molto bene" ha chiosato il giovane e sempre lucido coach dei Celtics. 

Infine, anche Isaiah Thomas si è presentato in conferenza stampa, sottolineando l'atteggiamento fisico degli avversari, aiutati anche da un metro di giudizio degli arbitri molto permissivo: "Hanno giocato in modo molto aggressivo, oltremodo fisico e gli arbitri gliel'hanno concesso, soprattutto nel parziale del terzo quarto. Sono caduto più volte sul parquet e non sono uno che cade facilmente, senza che gli arbitri prendessero provvedimenti. Chiaramente non sto dicendo che questa è la principale motivazione della sconfitta, perché un 26-0 in trasferta non lo possiamo mai permettere, ma su qualsiasi blocco mi hanno travolto, senza mai andare una volta in lunetta. Provo a giocare nello stesso modo ogni notte, e non sarà di certo questo atteggiamento a farmi cambiare, continuerò e continueremo ad essere aggressivi, in qualsiasi occasione, che gli arbitri fischino oppure no. Devo mettere in condizione gli arbitri di chiamare qualche fallo, anche se spesso è frustrante quando provi a giocare e nessun fischio va nella tua direzione".